Una buona relazione con il nostro gatto va creata giorno per giorno.

Fonte: Sabrina Giussani

shutterstock_163975022Il gatto è un animale sociale “facoltativo”, in grado cioè di vivere in modo solitario o formare gruppi sociali stabili con i propri simili (famiglie, bande matriarcali, colonie) e con gli esseri umani in base alle condizioni individuali e ambientali.

Questa plasticità comportamentale, e in particolare di organizzazione sociale, si è probabilmente accentuata anche grazie alla convivenza e alla condivisione dell’ambiente di vita con l’essere umano.

Come ci vede il gatto?

Attraverso un complesso processo evolutivo, il piccolo felino si è adattato a vivere nella società umana e quest’ambiente può essere considerato la sua nicchia ecologica. Sebbene in condizioni naturali le relazioni sociali e i legami affettivi si stabiliscano, generalmente,tra individui della stessa specie e appartenenti a un gruppo sociale, è possibile che individui di specie diverse formino relazioni intense, durevoli e affettivamente rilevanti. Sulla base degli studi compiuti da alcuni autori, è possibile ipotizzare la presenza di un legame di attaccamento nel gatto, tra la madre e i propri cuccioli. Mamma gatta rappresenta una base sicura e una maestra di vita per il piccolo: in occasione di situazioni che inducono paura, il gattino si avvicina alla femmina che lo rassicurerà, mentre la madre lo tranquillizzerà e darà il buon esempio quando il piccolo esagera nel gioco, mordendo e graffiando. Il legame di attaccamento permette il corretto sviluppo sensoriale, motorio e psichico dei piccoli.È possibile ipotizzare che, dalla terza settimana di vita alla dodicesima-quattordicesima, il legame di attaccamento tra il gattino e la madre biologica si trasferisca ai membri del gruppo familiare umano. Il legame tra gatto e proprietario è da considerarsi al pari dell’attaccamento del bambino alla propria mamma. Poiché il proprietario è a tutti gli effetti la figura di riferimento/accudimento del piccolo felino, tra le due specie può nascere una relazione affettiva.

Come possiamo creare la relazione

Mangiare, bere, dormire, evacuare le deiezioni sono considerati fabbisogni fisiologici, primari per tutti gli esseri viventi. Gli animali, così come l’essere umano, possiedono tuttavia anche fabbisogni comportamentali e di sicurezza poiché sono soggetti dotati di una mente, con motivazioni ed emozioni che caratterizzano la loro “personalità”.

Il gatto è un partner sociale, parte attiva del gruppo famigliare e deve essere riconosciuto non solo come un semplice convivente ma come soggetto, seppur “diverso da me”. La creazione di una corretta relazione fondata sul pieno riconoscimento delle rispettive diversità è alla base della coabitazione con il piccolo felino.

La relazione è composta di più “parti”, tra cui le principali sono affettiva (dare e ricevere affetto),ludica (giocare e lasciarsi coinvolgere nel gioco), affiliativa (sentirsi parte di un gruppo e coinvolgervi il partner), sociale (fare delle attività con il gatto e lasciarsi ingaggiare dall’animale) e quella epistemica (osservare il comportamento del piccolo felino, lasciare che ci guardi e farsi comprendere da lui).

Una delle caratteristiche della relazione è la dimensione affettiva, dove lo “scambio” tra essere umano/gatto e viceversa è basato sulla protezione, sulla rassicurazione, sull’offerta/richiesta di aiuto, sulla condivisione emozionale. Il partner umano mostra un comportamento protettivo nei confronti dell’animale assumendo il ruolo del genitore e mostra l’atteggiamento tipico dell’accudimento parentale.

La sensibilità della nostra specie verso i segnali giovanili emessi dai “più piccoli” provoca nei loro confronti un comportamento di adozione, di protezione e di cura. La dimensione affettiva, basata sulla somministrazione del cibo, non solo predispone all’aumento di peso del gatto, ma è anche insufficiente per soddisfare i fabbisogni del piccolo felino.

La dimensione ludica della relazione consiste, invece, nel divertirsi insieme giocando, fingendo, scambiandosi i ruoli. È possibile realizzare un gioco “cinetico e fisico”, caratterizzato dal rincorrere un oggetto lanciato e dal fare la lotta con il felino, un gioco cognitivo, rappresentato dal risolvere insieme un rompicapo (problem solving) così da aumentare la collaborazione nella coppia, e un gioco “comico” dove prevalgono il divertimento e la distrazione.

È necessario coinvolgere il gatto in attività ludiche multiformi e, soprattutto, lasciarsi ingaggiare dal piccolo felino accettando anche le richieste di gioco dell’animale. La dimensione affiliativariguarda la nascita di un legame di appartenenza, il sostegno reciproco basato sulla condivisione degli spazi e delle attività, sulla vicinanza, sul fare gruppo.

Il comportamento di saluto (toccarci con il naso, sfregare il corpo, deporre i feromoni di familiarità con le guance, accoglierci con la coda ritta) e il contatto fisico protratto (durante il riposo e il leccamento), sono alcuni tra i comportamenti affiliativi realizzati dal gatto. La dimensione sociale riguarda il piacere di condividere, di non essere solo e di sentirsi in una situazione di “coppia”collaborando per raggiungere un obiettivo comune. A questo proposito è necessario ingaggiare il gatto coinvolgendolo, per esempio, nei lavori domestici, chiedendo all’animale di accompagnarci sul balcone per stendere il bucato e così via.

La dimensione epistemica consiste nell’apprendere informazioni sul comportamento della specie con cui viviamo. Osservando il gatto mentre gioca, depone le graffiature, osserva un uccellino dalla finestra e così via. L’interesse, l’attenzione, la riflessione e il reciproco coinvolgimento conoscitivo diventano parte integrante della relazione. Conoscere la comunicazione del piccolo felino, ci consente di comprenderlo e di farci capire.

Le dimensioni della relazione

Per raggiungere un legame equilibrato e appagante è necessario che tutte le dimensioni di relazione siano adeguatamente sviluppate. Per raggiungere questo risultato, il partner umano deve trasformarsi in un punto di riferimento, proponendo numerose attività al gatto stimolando il gioco, la collaborazione, la condivisione di esperienze e così via. Lo sbilanciamento delle dimensioni del sistema relazionale uomo-gatto può essere alla base della comparsa di alcune malattie del comportamento, come per esempio il Disturbo da Limitazione dello Spazio. 

Consigli del veterinario

  1. Affettiva: offerta/richiesta di aiuto, condivisione emozionale
  2. Ludica: divertirsi insieme giocando, fingendo, scambiandosi i ruoli
  3. Affiliativa: legame di appartenenza, sostegno reciproco basato sulla condivisione degli spazi e di attività
  4. Sociale: piacere di condividere, di non essere soli e di avere un obiettivo comune
  5. Epistemica: conoscenza del comportamento della specie con cui si convive.