Arriva l’agopuntura per cani e gatti
Arriva l’agopuntura per cani e gatti (e funziona).
30/5/2016 – Nelle nostre case abitano 7 milioni e mezzo di gatti e 7 di cani. Almeno 3 milioni gli animali esotici che gli italiani hanno portato a vivere fra le mura domestiche. Della loro salute si occupano più di 2.500 veterinari iscritti al congresso internazionale multisala della “Società Culturale Italiana Veterinari per Animali da Compagnia” (SCIVAC) tenuto sino a domenica al Palacongressi di Rimini. E arriva dalla Gran Bretagna l’ultima novità: l’agopuntura.
Si rivolge a cani e gatti ma è utilizzata anche per volatili e rettili. È un metodo non invasivo – è stato spiegato -, si applica con brevi cicli di due sedute settimanali: è efficace nei confronti di un vasto numero di disturbi e patologie, dall’osteoartrite e otite esterna canina, ai problemi della colonna vertebrale, di nausea e vomito e aiuta la cicatrizzazione di ferite. A illustrare il tema arriva a Rimini dall’Università di Glasgow Samantha Lindley, una delle maggiori specialiste. A lei il congresso ha dedicato un’intera sessione.
Per quali problemi è indicata
L’agopuntura può risultare utile per alleviare o addirittura curare tanti problemi, tra cui:
- Squilibri ormonali, soprattutto della tiroide o dell’apparato riproduttore;
- Problemi alle ossa o alle articolazioni (ernie vertebrali, displasia dell’anca e del gomito, artrite e artrosi);
- Malattie della pelle (dermatiti infettive, allergiche o da intolleranze alimentari);
- Disturbi neurologici (paresi, epilessia, convulsioni);
- Problemi gastrointestinali (vomito, stipsi, diarrea);
- Disturbi respiratori o cardiocircolatori;
- Disturbi comportamentali (ansia, fobia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo);
- Dolori muscolari;
- Infertilità;
- Incontinenza urinaria o fecale.
L’agopuntura è particolarmente utile soprattutto per i cani e i gatti che non possono subire interventi chirurgici o terapie farmacologiche, ad esempio animali anziani o allergici ad alcune sostanze. Le sedute vanno eseguite con una certa regolarità, che il veterinario agopunturista stabilisce in base al tipo e alla gravità del problema. Normalmente nella fase acuta andrebbe effettuata una o due sedute alla settimana, per diminuire la frequenza man mano che il problema regredisce. In seguito, si possono comunque richiedere delle sedute di mantenimento al bisogno oppure una o due volte all’anno. L’agopuntura può essere utilizzata da sola oppure associata ai metodi di guarigione tradizionali, affidandosi quindi ai farmaci, alla chirurgia o alla fisioterapia. Se non viene praticata nel modo giusto, l’agopuntura può creare numerosi danni all’animale, per cui dobbiamo sempre affidare la salute del nostro amico a quattro zampe ad un veterinario esperto nel settore, senza ricorrere al fai-da-te o a sedicenti agopunturisti privi di qualifica. Il corpo degli animali, inoltre, presenta delle differenze rispetto al nostro per quanto riguarda l’applicazione degli aghi, per cui evitiamo anche di rivolgerci ad un agopunturista umano.