Gli animali giganti di Pordenone: le opere del pittore Giulio Masieri
Durante il lockdown, l’artista Giulio Masieri ha dipinto sui muri di Pordenone cani, gatti e altri animali giganti.
Le immagini sono diventate virali sui social, attirando in città nuovi visitatori.
«Non mi sarei mai sognato di dipingere animali, soprattutto giganti, sulle pareti della mia città, però questo è successo durante il Covid ed è partito quasi per gioco e mi piace vedere come poi si è trasformato, è diventato magari anche un qualcosa in più.» È questa la premessa del racconto che Giulio Masieri, artista pordenonese originario di Ferrara, fa delle sue opere più recenti, una serie di murales che hanno trasformato Pordenone nella città degli animali giganti
«Faccio il pittore da quando sono nato, dipingo sui muri da più di 25 anni e il mio lavoro è la mia passione», continua Giulio, la cui esigenza di esprimere la propria arte si è trasformata in un progetto di valorizzazione urbana che ha rivoluzionato l’aspetto non solo di Pordenone ma anche dei paesi limitrofi, rimarcando la presenza e l’importanza della vita animale anche all’interno delle città.
Tutto è cominciato durante il primo lockdown, quando il pittore ha deciso di dipingere su un muro del palazzo in cui abita. «La prima opera – spiega Giulio – è stata proprio un gatto gigante. L’ho fatto qui fuori nel mio condominio. È stato bello perché è partito veramente per caso nel giorno di Pasqua. È stato come ritrovare un po’ di normalità».
In poco tempo l’opera ha guadagnato popolarità sui social e ha spinto molti a vederla dal vivo ed è così che l’intuizione di Giulio ha conquistato l’associazione culturale del quartiere Torre e i suoi cittadini che gli hanno commissionato nuove opere fino a dare vita a un vero e proprio itinerario di 15 tappe. Prosegue quindi Giulio: «Si è creata questa mappa. Ci sono dei tragitti per andare a visitare gli animali giganti. I cittadini si sono affezionati sin da subito a questi animali. Secondo me li sentono come i propri animali».
La pandemia e i suoi effetti paradossali hanno ispirato profondamente l’artista. In particolare lo ha colpito lo svuotamento delle città che è coinciso con un rifiorire della natura. Infatti, già prima dei murales aveva realizzato dei fotomontaggi con animali giganti in aree urbane che simboleggiano una riappropriazione degli spazi da parte di cani, gatti, pesci e uccelli.
Giulio riassume così la sua poetica: «Mi sono reso conto di quanto noi umani stavamo portando via ad altre specie. Ridimensionare un po’ l’uomo e far vedere che anche una piccola ape in realtà è un gigante per il bisogno che abbiamo di lei». Allo stesso modo le regole imposte durante la prima ondata sono diventate uno spunto di osservazione che hanno spinto Giulio a notare come la relazione tra uomo e animale si fosse ribaltata completamente. «Nel primo lockdown eravamo tutti chiusi dentro e chi aveva un cane aveva un bonus in più, aveva la possibilità di poter andare a prendere aria. Per cui trovavo interessante come si fossero invertiti i ruoli, il fatto che era il cane che accompagnava il padrone a prendere aria», è così che commenta con simpatia le stranezze a cui ci ha abituato il Covid-19
L’immaginazione di Giulio ha portato l’associazione Torre a creare il progetto AnimaLeVie che mira a coinvolgere l’intera città anche attraverso la collaborazione con altri artisti e che sta portando la bellezza degli animali di tutte le specie tra le strade rendendola accessibile a tutti. È in queste parole del pittore che è racchiuso il senso profondo di tale esperienza e un monito importante: «Questa pandemia in un certo senso è come se mi avesse aperto gli occhi verso alcune tematiche. Forse è arrivato il momento di ritornare a ridimensionarci, di ritornare a essere un po’ più piccoli e magari a pensare che gli spazi non ci spettano di diritto. Sono spazi che devono includere un po’ tutti, soprattutto anche gli animali».
articolo di Videostorie
fonte: www.kodami.it