La storia del gatto Timon, salvato al confine tra Ucraina e Polonia con la sua famiglia

Mamma, figlia e gatto sono stati intercettati da una volontaria di Gaia Animali e Ambiente al campo allestito in Polonia per accogliere i rifugiati: adesso sono in viaggio verso Milano.

Sono fuggite dalla guerra portando con loro lo stretto indispensabile chiuso in borsoni, sacchetti e valigie. Ciò da cui mai si sarebbero separate però era custodito in un trasportino che non hanno mai perso di vista, né durante la fuga né durante la permanenza al campo allestito al confine polacco: Timon, il gatto di famiglia. Che con loro è salito su un bus che le ha portate verso la salvezza. Una delle storie a lieto fine che arrivano dall’Ucraina è raccontata da Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali e Ambiente. I protagonisti sono un’anziana donna, la figlia e il gatto Timon, ma anche Claudia Bortolotti, volontaria che nei giorni scorsi ha raggiunto la frontiera tra Polonia e Ucraina per aiutare donne, bambini e animali in difficoltà a raggiungere l’Italia.

I loro destini si sono incrociati su un marciapiede alle 6 del mattino: Claudia vede le due donne con lo sguardo smarrito, ai loro piedi il trasportino, e si avvicina (come molti volontari di associazioni stanno facendo in questi giorni nel tentativo di supportare le migliaia di rifugiati) per chiedere se può dare una mano. L’interprete che la accompagna traduce le parole della donna più giovane: vogliono raggiungere Milano, dove abita la figlia, Valentina Pluzhnikova, la mezzosoprano ucraina stella del Teatro della Scala.

«Sul bus non ci sono più posti – racconta Meyer – ma Claudia fa salire le due donne, che scoppiano in un pianto liberatorio. Scappano, ma non hanno lasciato indietro Timon. Hanno perso tutto in Ucraina. Il destino ha voluto che Claudia si fermasse dal loro gatto». Mamma, figlia e gatto sono dirette a Genova, da dove raggiungeranno poi Milano. Gaia Animali e Ambiente ha invece in programma una nuova partenza verso la frontiera tra Polonia e Ucraina per sabato: «Ci saremo – ha concluso Meyer – Le immagini di persone, cani e gatti che arrivano in diretta, lasciano sgomenti».

I primi animali arrivati in Italia e gli sforzi alla frontiera

In Italia intanto anche Enpa ha iniziato ad accogliere i primi animali provenienti dall’Ucraina. Otto cuccioli provenienti dal rifugio di Beregszasz sono ospiti da lunedì del rifugio dell’Enpa di Verona, e un gatto arrivato in Italia insieme a una famiglia ucraina in fuga dalla guerra è ospite presso l’Enpa di Treviso, in attesa che la famiglia si sistemi. Molte altre associazioni si stanno adoperando per raccogliere donazioni e farle arrivare se non direttamente in Ucraina almeno al confine, dove avrebbero poi più possibilità tramite staffette o autisti volontari di superare la frontiera e raggiungere le strutture che hanno necessità.

Alla frontiere diversi volontari hanno installato presidi fissi per accogliere i rifugiati che escono dal Paese con i loro animali, distribuendo cibo e offrendosi di prenderli in consegna o di fornire supporto logistico per il trasporto. A quella romena sono attivi gli operatori di Save the Dogs, che in collaborazione con Fondation Brigitte Bardot hanno stoccato 4 tonnellate di mangime da destinare ai rifugi: «Sono sconvolta dalle immagini di queste donne e uomini che, in queste circostanze drammatiche e sotto le bombe, non abbandonano i loro animali quando in Francia migliaia di codardi abbandonano il loro cane o il loro gatto per qualche giorno di vacanza – ha detto la celebre attrice, fondatrice e presidentessa dell’associazione – Che lezione di coraggio e di umanità».

articolo di  Andrea Barsanti

fonte: www.kodami.it