Duncan, icona del gatto moderno
Ecco la storia di Duncan, un gatto soriano domestico ma indipendente e della sua famiglia, un meraviglioso esempio di amore e rispetto.
Questa è la storia di Duncan, un gatto che con la sua presenza discreta e popolare nel suo quartiere, è in grado di insegnarci ancora tante cose, sui gatti ma anche su noi stessi. Qualche settimana fa sulla mia bacheca social è apparsa la foto di un bellissimo gatto soriano in posa in una piazza, di cui mi ha incuriosito la medaglietta attaccata al collare. Ho iniziato a investigare e ho scoperto la storia di questo gatto meraviglioso conosciuto praticamente da tutto il suo quartiere. La foto, infatti, era stata scattata non dalla pet mate e nemmeno da un famigliare ma da una negoziante che lavora in zona e che ospita spesso Duncan nei suoi locali.
Duncan, di cui non rivelo la città per tutelarne l’identità, si aggira per le strade del suo quartiere che ospita un generica Piazza della Repubblica e la sua pet mate, per renderlo riconoscibile, lo ha dotato di una medaglietta attaccata ad un collarino e di un segnalatore GPS per seguirne gli spostamenti. Sulla targhetta, che sul lato opposto riporta un numero un telefono per la tracciabilità della famiglia, è visibile una frase che personalmente ho trovato di grande rispetto per Duncan: “Se sono nei pressi di Piazza Repubblica torno a casa da solo”. Un messaggio evidentemente pensato per coloro che possono incontrarlo e possono domandarsi chi sia. Ma è un messaggio che cela un significato ben più profondo.
É un gatto competente
Quando ho visto la foto della medaglietta mi sono emozionata perché ho pensato a cosa abbia mosso nella testa della petmate la scelta di inserire un messaggio del genere: è un modo di comunicare a chi si imbatte in Duncan “Non temete per lui, è un gatto competente”. Con questo messaggio a Duncan viene riconosciuta l’appartenenza ad una zona, ad un’area territoriale, che va oltre il limitato perimetro della casa di proprietà.
É un gatto che sa scegliere
Ma non solo: Duncan porta nel suo nome il legame con la famiglia umana (addirittura col cucciolo della stessa) ma contemporaneamente gli viene riconosciuta la capacità di orientarsi e di scegliere come muoversi all’interno del suo spazio vitale. E le evidenze empiriche danno ragione a Duncan! Infatti, dando un’occhiata alle immagini restituite dal sistema satellitare che tracciano i percorsi compiuti, è chiaro non solo che il gatto resta nella zona della piazza, ma è anche evidente come tenda ad insistere esclusivamente nelle aree a verde, evitando in maniera strategica le strade asfaltate e con passaggio di automobili.
L’adattamento alle città odierne
Quando ho visto le immagini di Duncan, della medaglietta, del satellite, non ho potuto fare a meno di pensare alla somiglianza con i gatti che popolano la città di Istanbul, una delle più grandi metropoli dell’Europa meridionale che dimostrano quotidianamente come questi animali riescono ad adattarsi da un punto di vista ecologico, ma anche da un punto di vista cognitivo, alla struttura e alle sfide delle città odierne.
Antropocene complesso, ma non intrattabile
Mi ha anche fatto pensare alle immagini dei cani russi e dell’est Europa che attraversano sulle strisce pedonali e che prendono la metropolitana per scaldarsi ma anche per attraversare la città da un posto all’altro riuscendo in modo apparentemente inspiegabile a capire quando salire e poi scendere alla giusta fermata della metro. Ma ancora mi ha fatto pensare alla storia di Oscar, il gatto inglese che alcuni anni fa era diventato famoso perché in grado di salire quotidianamente su un autobus di linea, fare il giro della città e scendere puntualmente alla fermata davanti casa sua, poco prima che la pet mate rientrasse dal lavoro.
Sono tutte storie che mi fanno riflettere su quanta sottovalutazione ci sia nei confronti della mente animale, della loro capacità di vivere nell’antropocene – anche quello spinto delle metropoli – , delle loro capacità di adattamento, ma anche del modo in cui, malgrado lo stravolgimento ecologico che le nostre città hanno introdotto, essi siano in grado di reinventarsi e di seguire le nostre rivoluzioni.
Cosa ci insegna Duncan?!
Gatti come Duncan dovrebbero instillare in coloro che si occupano di ricerca sul comportamento animale – ma anche in comuni appassionati – entusiasmo, curiosità ed interesse rispetto all’ intelligenza espressa dai gatti. La maggior parte dei commenti sotto post di questo tipo verte sui pericoli che il gatto affronta e di come sarebbe opportuno metterlo in sicurezza in un rito di ansia collettiva ormai difficile da contenere. Tuttavia, io spero sempre che un giorno la paura, soprattutto quella irrazionale, bloccante, supportata dal pregiudizio, lasci lo spazio alla meraviglia e ci permetta una volta per tutte di aprirci alla scoperta di questi meravigliosi animali che tendiamo a sottovalutare e sminuire ormai da troppo tempo, negandoci così la possibilità di comprenderli davvero e di conoscerli fino in fondo.