Il mito di Muezza, il gatto di Maometto
Si dice che Maometto amasse molto gli animali e i mici in particolare. Una leggenda narra che egli avesse una gatta, Muezza. Un giorno questa micia stava dormendo placidamente accoccolata su una falda del mantello del suo padrone quando la campana suonò l’ora della preghiera. Maometto rimase per un po’ indeciso sul da farsi, in quanto non voleva svegliare Muezza, poi prese un coltello e taglio l’angolo del mantello dove la gatta dormiva. Quindi Maometto in silenzio si recò a pregare. Quando fece ritorno Muezza era sveglia e gli andò incontro facendogli un inchino in segno di ringraziamento e il Profeta fu talmente lieto di questa accoglienza che elargì dei doni a lei e a tutti i gatti a venire.
La accarezzò tre volte sul dorso dandogli la capacità di atterrare sulle zampe sana anche da grandi altezze e gli diede nove vite (multiplo di tre) e naturalmente un posto in paradiso. La veste di Maometto ha un valore sacro e magico in quanto il profeta, come dice il Corano, oltre essere un saggio era anche un taumaturgo. Gli indumenti del mago sono carichi di energie e di poteri che rimangono efficaci anche senza il mago stesso (ad esempio il cappello del mago o la Sacra Sindone, il sudario dove si è impressa l’immagine di Cristo). Quindi Maometto donando un pezzo di manica a Muezza gli ha conferito dei poteri magici. (Gerald e Loretta Hausman).
fonte: www.felis-files.it/BOOKS/leggende.