Mau Egiziano, una divinità in salotto

ll Mau Egiziano ha idee molto precise su chi può e chi non può imporgli il proprio volere.

Gatto maculato, esotico e primitivo, in casa tanto partecipe quanto schivo, il Mau Egiziano è il gatto dei Faraoni diretto discendente dal gatto selvatico africano Felis silvestris lybica (Forster, 1780) vissuto per secoli indisturbato nelle sterminate distese di sabbia del deserto all’ombra delle piramidi.
DALL’ANTICO EGITTO

Non c’è dubbio che l’antico Egitto sia stato il luogo di nascita di questi felini, i loro antenati, inizialmente utili per la protezione dei raccolti minacciati dai ratti, divennero ben presto parte integrante della religione politeista sottoforma di Dea Bastet, figlia di Ra, il Dio Sole. Sono, infatti, ancora ben visibili numerosi bassorilievi del 1200 a.C. con raffigurata la dea dal volto felino, Molte immagini di gatti con il tipico mantello maculato, che è ancor oggi il segno distintivo del Mau Egiziano, compaiono in diversi dipinti egizi, primo tra tutti quello ritrovato nella tomba di Nebamum, oggi visibile al British Museum di Londra. Il nome della razza deriva dalla parola della antica lingua Medio egiziana mw che significa letteralmente “gatto”.
AI NOSTRI TEMPI

Se, come dicono, il sangue reale richiama altro sangue reale, la storia moderna della razza Mau Egiziano è iniziata nel secondo dopoguerra, quando si ha un’ulteriore conferma di ciò. Infatti, la prima linea di sangue nasce quando la principessa russa Natalia Troubestskoy riceve in dono tre gatti da un notabile del Cairo. Nel 1953 la nobildonna si trasferisce negli Stati Uniti portando con sé i gatti Liza e Baba, due femmine silver e un maschio, Jojo, di colore bronzo. Questi tre esemplari sono i fondatori dell’allevamento della principessa, che inizia la selezione creando l’affisso “Fatima Cattery”, dando così i natali ai capostipiti di tutti i Mau Egiziani odierni. Ancora oggi negli Stati Uniti gli allevatori indicano la percentuale di sangue Fatima vicino al nome dei loro gatti. Esposizione dopo esposizione questa razza si è guadagnata i favori della popolarità, in quanto un gatto da salotto con il mantello del cugino selvaggio è una combinazione a lungo desiderata da molti. La razza è stata riconosciuta prima nel 1977 dalla CFA (Cat Fanciers’s Association) e in seguito nel 1979 dalla TICA (The International Cat Association).
MANTENERE IL VIGORE

Ma già alla fine degli anni Settanta divenne evidente che questa razza iniziava a soffrire gli effetti di un pool genetico estremamente limitato, anche per l’impossibilità di importare nuovi soggetti dall’Egitto: era diventato indispensabile trovare nuove linee di sangue per migliorare la salute e il vigore della razza. In maniera del tutto inaspettata l’allevatrice Jean S.Mill (allevamento Millwood Cattery) fu contattata dallo zoo di Nuova Delhi dove si trovavano due gattini bronze tabby di tipo egiziano e nel 1980 importò questi fratelli, di nome Toby e Tashi, negli USA. I gatti furono registrati con il Cat Association nel 1982, e la linea di Toby fu poi accettata anche dalla TICA. La progenie di questi gatti che, portano il nome dell’allevamento Millwood, alla fine del 1980 fu riconosciuta anche dal CFA come di razza Mau Egiziano. La battaglia si concluse con l’accettazione delle linee indiane sulla base del presupposto che i gatti egiziani avrebbero potuto raggiungere l’India con le navi per rotte commerciali tradizionali. In tal senso si è mantenuto lo stato del Mau Egiziano come razza naturale senza incroci non consentiti. I discendenti di Toby e Tashi sono noti come “la linea indiana”.

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I BENEFICI DEI MAU INDIANI

I Mau Indiani sono stati utilizzati anche per fondare una delle linee più influenti di gatti Bengal e a oggi la maggior parte del Mau combinano linee indiane e tradizionali nel loro pedigree. Il Mau Indiano ha portato con sé sia i benefici per la salute, attraverso l’aumento del patrimonio genetico, sia ha migliorato il contrasto e la nitidezza delle macchie del tradizionale Mau, introducendo un particolare “scintillio” (glitter) che dà al colore bronzo una lucentezza scintillante. Poiché alcuni allevatori ritengono che l’introduzione delle linee indiane abbia comportato una perdita del tradizionale tipo di testa Mau, essi si impegnano nel combinare i miglioramenti nella salute, il colore e il modello derivanti dalle linee indiane anche con la splendida testa tradizionale.

A tutt’oggi il Mau Egiziano è l’unica razza di gatto che ha un mantello maculato naturale e pertanto i colori di questi gatti sono limitati a quelli che compaiono naturalmente, silver, bronze e smoke. L’impressione generale che deve dare un Mau Egiziano è quella di un gatto di medie dimensioni con muscolatura ben sviluppata dai colori netti, attivo e ben equilibrato nel fisico e nel temperamento. Quando si guarda un Mau Egiziano si scorge uno scorcio del passaggio dei secoli; nella sua figura vediamo qualcosa di un po’ esotico, un po’ mozzafiato, e un po’ primitivo. Nessuna immagine o libro può rendere giustizia alla bellezza di due gemme verdi incastonate nell’argento abbagliante.