Muore Penny, gatta mascotte del Ghetto trovata dieci anni fa in un cassonetto
Muore Penny, gatta mascotte del Ghetto trovata dieci anni fa in un cassonetto
Il ricordo della fotografa Marianna Zampieri, autrice del progetto Cats in Venice, un censimento dei felini veneziani
Commossa, Marianna Zampieri, la “fotografa dei gatti”, come molti la conoscono per il suo progetto Cats in Venice, comunica la morte di Penelope – per tutti Penny -, la gatta trovata in un cassonetto da Alon Baker e Michal Meron e portata al Ghetto più di dieci anni fa.
Una mascotte per chi era solito passare da lì, visto che Penny stava spesso in vetrina in una delle due gallerie d’arte del Ghetto. Passeggiava tra quadri e schizzi, per poi sdraiarsi comodamente sui libri, lasciandosi fotografare dai turisti, incuriositi e affascinati dalla sua presenza silenziosa.
Anche lei era rientrata nel libro di Zampieri, una vero e proprio censimento dei gatti di Venezia e delle sue isole. «Non ha bisogno di presentazione lei, famosissima e fotografatissima gatta della Scala Mata in Ghetto, presenza costante in vetrina sopra ai libri e a tutti gli eventi tenuti insieme» scriveva la fotografa, ricordando come l’animale fosse una presenza importante alla Scala Mata e di come, nonostante la malattia, non avesse mai mancato di essere presente in galleria.
Penelope è una dei diversi gatti di cui Zampieri ha costruito un ricordo negli ultimi mesi, in cui diversi sono deceduti.
C’era Chompo, uno dei gatti più amati di Cannaregio, Giuda, il gatto star dei mastri vetrai, conosciutissimo non solo a Murano ma anche in tutto il resto del mondo e Tigre, la mascotte della libreria Acqua Alta. Ogni volta che ne muore uno, per Zampieri è un dispiacere. Perché fotografarli e raccontare le loro storie porta alla formazione di un legame con gli animali e i loro padroni.