Amore di madre
Le gatte sono delle splendide madri. Farebbero di tutto per proteggere e salvare i propri piccoli. L’etologo Konrad Lorenz racconta di una gatta che fu capace di mettere in fuga un orso pur di proteggere i suoi cuccioli.
Le dolci mammine feline, non si preoccupano solo di pulire e di nutrire i loro piccoli ma anche di aiutarli, con amorevoli cure, a crescerli. Il loro istinto di protezione si manifesta sin dai primi giorni dal parto: la mamma cerca un nuovo riparo per i cuccioli, è il suo tentativo di nasconderli ad eventuali predatori. Sono tanti i gesti con cui la mamma accudisce i propri figli: li scalda, li coccola, li pulisce frequentemente e le sue dolci leccatine si soffermano maggiormente nelle parti posteriori dei gattini, servono a stimolare il transito intestinale e quindi la defecazione e la minzione. Ma ciò che colpisce è l’intenso e simbiotico rapporto che s’instaura fra la mamma ed i suoi cuccioli: strofinandosi il muso, sin dai primi momenti, si
scambiano dei segnali olfattivi che rinforzano ulteriormente il loro legame. La madre comunica con i cuccioli tramite una serie di importanti ed unici segnali vocali: con essi li rimprovera oppure li avverte di un pericolo o, semplicemente, li saluta. Ecco, allora, che un brontolio di mamma gatta è un invito a scappare, mentre, al contrario, se uno dei suoi piccoli si trova in difficoltà, risponderà con un incoraggiamento nel linguaggio felino. Questo splendido dialogo prosegue e si sviluppa con il crescere dei gattini, arricchendosi anche di segnali di tipo visivo, legati al movimento della coda. Così, ad esempio, camminando in un prato, la madre terrà la coda sollevata e rivolta all’indietro, utilizzandola come un segnale che i micetti seguiranno fiduciosi. La mamma ed i suoi cuccioli con un loro sguardo, un loro gesto , mostrano al mondo il linguaggio dell’amore, forse il più bello, quello materno.