RED, LA STORIA DI UN GATTO, UNA STORIA D’AMORE.SECONDA PARTE.
Vi Abbiamo raccontato la storia di Red e Cristina molto commovente (Se non l’avete letta cliccate qui) una delle protagoniste della storia Cristina, ci ha contattato per ringraziarci di averla pubblicata e ha voluto regalarci la seconda parte della storia, un grazie tutti voi da parte sua per le bellissime parole contenute nei vostri commenti.
RED, LA STORIA DI UN GATTO, UNA STORIA D’AMORE.- SECONDA PARTE.
Avevo scritto tutto questo nel dicembre dello scorso anno, ma come tutte le storie arriva il momento di mettere la parole fine.E la fine è arrivata ieri sera, mentre il cuore di Red smetteva di battere.E’ arrivato il triste momento di dover decidere di lascialo andare via, di liberarlo da una sofferenza che non era accettabile, che non aveva senso non potendo portare ad una guarigione.La nostra ultima giornata insieme è stato un abbraccio.E’ stato un coccolarci a vicenda, un trasmetterci tranquillità, un guardarci con intensità, lasciando che l’amore ci attraversasse come un calore intenso.E’ stato veramente un gatto speciale.Altero e dignitoso, ma pieno di affettuosità tenerissime.Camminava lentamente, appoggiando le zampine con estrema delicatezza, era elegante in ogni suo movimento, e i cuscinetti appoggiandosi sul pavimento facevano un rumore tipico, solo suo, un certo fruscio come se un tessuto di seta avesse sfiorato del velluto.Il suo pelo rosso era morbidissimo, aveva delle sfumature simili a quelle di un tramonto, sulla fronte delle striature più scure gli davano a volte una espressione imbronciata, ma poi il suo musetto da cucciolino si illuminava ad una mia parola, al mio pronunciare il suo nome.Saltava sul letto per darmi il buongiorno, e le sue testate contro la mia mano erano il modo migliore per iniziare la giornata.Non faceva spesso le fusa, ma amava indugiare un po’, furbescamente, in modo che le coccole durassero più a lungo.Ha capito più lui della vita di molti esseri umani, nei suoi occhi sereni, l’ombra del suo passato era sempre presente, perché il dolore non si dimentica mai.Red era un milione di espressioni, di slanci, di tenerezze, di corse e rincorse con i topini di pezza da rubare agli altri mici, era un gatto serioso, ma divertente, dominante, ma indulgente, riservato, ma amorevole, delicato, ma deciso.In una parola… adorabile.Si è adattato alla sua malattia con una intelligenza non comune, aveva compreso e accettato le visite frequenti, i prelievi, le medicine.Si lasciava manipolare dai veterinari con estrema pazienza e disponibilità e mostrava sempre attenzione per ogni gesto, per ogni oggetto che gli si avvicinava, con la sicurezza e la fiducia di sapermi sempre vicina a lui.E mi ha avuto accanto fino all’ultimo istante.Mi manca e mi mancherà molto.Il nostro era un amore vero, puro, incontaminato.Che non posso e non voglio esprimere con delle parole perché talmente intimo da non poter essere ridotto in poche frasi.Era un rapporto solo nostro.Che nessuno ha mai compreso, nemmeno chi mi sta più vicino.Ma non importa, io ho smesso di ascoltare tutti gli altri da tempo, molto tempo.Non mi importa essere criticata per il mio amore per i miei gatti e per gli animali tutti, non mi importa essere incompresa, presa in giro, a volte mortificata.Io ho il mio mondo, ed è un mondo in cui entra solo chi mi rispetta, chi rispetta i miei sentimenti, gli altri, e sono tanti, li lascio fuori, li incontro solo quasi per sbaglio, distrattamente.Io ho il mio mondo ed è qui che voglio stare, perché solo qui mi sento bene, mi sento me stessa.Voglio ascoltare solo il mio cuore ed essere seguendo la mia natura, il mio sentire, il mio significare.Il dolore immenso per la perdita di questa creatura è un dolore solo mio, è un dolore che porterò in me gelosamente, che non mi lascerà perché non potrebbe lasciarmi mai.Continuerò nel silenzio della casa a chiudere gli occhi e a cercare di sentire il fruscio di quel passo, e nelle mani immaginerò di avere il suo pelo morbido da accarezzare.E sentirò sempre il suo spirito accompagnare il mio cammino, il mio sonno, il mio risveglio.E’ stato una fonte preziosa di emozioni, che tengo custodite nel cuore.E’ stato un sentimento spontaneo e naturale.E’ stato una poesia, una poesia solo mia.E come diceva un maestro zen “ Le poesia vanno lette solo a chi è in grado di comprenderle.”Ora torno al mio silenzio in punta di piedi, con la dignità, la calma e la delicatezza che lui stesso mi ha insegnato.Ma mi mancherà moltissimo.
Grazie Cristina