Bernard Elliot Rollin, filosofo statunitense e padre dell’etica medica veterinaria. Una delle sue massime più famose ci ricorda che «Il modo in cui trattiamo gli animali è l’ultima frontiera morale, l’ultima prova della nostra umanità, lo specchio attraverso il quale possiamo vedere più profondamente nelle nostre stesse anime».
Bernard Elliot Rollin, filosofo statunitense e padre dell’etica medica veterinaria. Rollin si è spento il 19 novembre all’età di 78 anni in Colorado dove viveva con la moglie Linda. Il benessere degli animali da compagnia, l’ingegneria genetica, il dolore animale, la sperimentazione sugli animali e altri molti altri argomenti sono stati al centro della sua ricerca scientifica. Nel 1981 ha consegnato alle stampe uno dei suoi capolavori, “Diritti degli animali ed etica umana”, edito in Italia da Ariele solo nel 2012. Il testo, per la prima volta, ragiona in maniera scientifica sul tema dei diritti degli animali, con un approccio diretto risponde alle domande che circondano questo tema, aprendo contemporaneamente questioni nuove. Il libro include un capitolo sullo sfruttamento degli animali in agricoltura.
Tra gli anni 80 e 90 seguono poi altri testi fondamentali in cui si incontrano filosofia e diritto: “Animal rights and human morality” (1981), “Farm Animal Welfare” (1995) e “Science and Ethics (2006). Il suo lavoro è giunto in Italia solo a partire dagli anni Duemila: “Gli altri animali. Scienza ed etica di fronte al benessere animale” (Mimesis, 2020), “Diritti degli animali ed etica umana” (Ariele, 2012), “Il lamento inascoltato. La ricerca scientifica di fronte al dolore e alla coscienza animale” (Sonda, 2011).
È stato per 50 anni docente alla Colorado State University, dalla quale si era ritirato nel 2020, e dove ha ricoperto la prima cattedra al mondo di etica veterinaria. Accanto alla fortunata attività accademica e scientifica Rollin si è speso concretamente per realizzare nella società la filosofia espressa nei suoi saggi: nel 1985 ha contribuito a redigere gli emendamenti dell’Animal Welfare Act. È stato inoltre membro di enti impegnati nella tutela degli animali come l’associazione australiana Voiceless e la no profit Farm Forward, votata ad eliminare le pratiche dell’agricoltura animale intensiva. Ha vinto anche numerosi premi tra cui l’Avma Humane Award (Animal Welfare, Humane and Bustad) nel 2007 per i risultati raggiunti nella promozione del benessere degli animali.
La summa del suo pensiero può essere esemplificata in una delle sue massime più note: «Il modo in cui trattiamo gli animali è l’ultima frontiera morale, l’ultima prova della nostra umanità, lo specchio attraverso il quale possiamo vedere più profondamente nelle nostre stesse anime».
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