Botti di Capodanno 2020, i comuni italiani che li hanno vietati e alcuni consigli per proteggere i nostri amici

Molti comuni anche quest’anno hanno scelto di vietare i botti, petardi e fuochi artificiali per la notte di Capodanno 2019. Dai grandi centri urbani alle piccole città, molti sindaci hanno capito non solo i rischi che queste forme “di intrattenimento” possono portare alle persone, ma anche il profondo dolore che la notte del nuovo anno porta agli animali: ogni anno centinaia di cani e gatti scappano di casa, rimangono traumatizzati o muoiono per le esplosioni,

In questa mappa i comuni che hanno imposto il divieto ai botti di Capodanno.

CONSIGLI PER DIFENDERE CANI, GATTI E ALTRI ANIMALI A CAPODANNO

Petardi e fuochi d’artificio sono una vera e propria tortura per gli animali che hanno una soglia uditiva molto più sviluppata e sensibile della nostra. La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha stilato un decalogo per cercare di “sopravvivere” a veri e propri campi di battaglia.

«Gli animali valgono più di un botto». È questo il titolo della campagna video scelta dal comune di Torino  per sensibilizzare i cittadini al rispetto del benessere animale in vista del prossimo Capodanno. Petardi e fuochi d’artificio, immancabili nella notte di San Silvestro, sono una vera e propria tortura per gli animali che hanno una soglia uditiva molto più sviluppata e sensibile della nostra.

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Una campagna il cui messaggio vale per tutta Italia. Ormai l’elenco delle città che hanno capito l’importanza del divieto si sta allungando, dai piccoli centri alle grandi città. In attesa che la maggior parte dei sindaci italiani applichi un divieto sempre più esteso, esistono alcune regole utili per cercare di “sopravvivere” a veri e propri campi di battaglia. Ecco quelli diffusi dalla Lega Nazionale per la difesa del Cane:

– I botti possono causare negli animali diversi stati d’animo: dal semplice disorientamento alla paura, al terrore o angoscia fino ai casi più gravi di disperazione. La prima regola, quindi, è di non lasciarli soli né all’aperto ma custodirli in luoghi tranquilli e protetti. Nei casi di animali anziani, cardiopatici o particolarmente sensibili ai rumori, rivolgersi con anticipo al proprio veterinario di fiducia.

– altra regola fondamentale, assicurarsi che abbiano tutti gli elementi identificativi possibili (microchip e medaglietta con un recapito) per facilitare le ricerche in caso di fuga dell’animale spaventato dal rumore. Nel caso, denunciare subito lo smarrimento alla Polizia Municipale o alla Asl.

– se il cane è in casa con il proprietario: informare gli ospiti sugli atteggiamenti da tenere (è meglio se rimangono passivi lasciando al proprietario il controllo della situazione); lasciare le porte aperte, il suo giaciglio deve essere sempre ben raggiungibile; inibire i nascondigli troppo angusti; se si nasconde, non cercare di tirarlo fuori con la forza, deve farlo di sua iniziativa; non controllarlo, non deve pensare di essere al centro dell’attenzione e deve muoversi liberamente; se abbaia, ulula o guaisce, distrarlo; non tenere radio o televisione con volume molto alto

– attenzione ai balconi aperti: possono essere visti come disperate vie di fuga. Cercare di sdrammatizzare la situazione, eventualmente facendolo giocare; proteggerlo o confortarlo senza dar peso alle sue ansie.