La California potrebbe essere il primo stato degli Usa a vietare la vendita nei negozi di cani, gatti, conigli, criceti e altri animali da compagnia, a meno che non provengano da un ricovero o siano animali abbandonati.
Il Pet Rescue and Adoption Act, AB 485, già votato a febbraio è stato approvato anche dal Senato con 32 voti favorevoli e 0 contrari. Oltre 30 città della California hanno già leggi locali simili ma adesso la decisione riguarderebbe tutto lo Stato.
Il governatore Jerry Brown ha tempo fino al 15 ottobre per firmare il disegno di legge o respingerlo
Secondo la nuova legge, i proprietari di negozi di animali che vogliono vendere gatti, cani o conigli dovrebbero lavorare solo con i rifugi locali e con i gruppi di soccorso.
Ad oggi, 36 giurisdizioni in California, incluse le città di Los Angeles, Sacramento, San Diego e San Francisco, hanno già adottato soluzioni simili.
I vantaggi, secondo i sostenitori del disegno di legge, sono principalmente due: impedire che i negozi di animali da compagnia della California sostengano le cosiddette “fabbriche di animali” in cui si fanno riprodurre e nascere animali da destinare alla vendita, il tutto in condizioni drammatiche per massimizzare i profitti; in secondo luogo, salverebbe la vita ai tanti, troppi animali, che vengono uccisi nei rifugi. Solo lo scorso anno, secondo i dati dell’Aspca (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals), sono stati uccisi 1,5 milioni di pets.
Matt Bershadker, presidente e amministratore delegato dell’ASPCA ha lanciato un appello al governatore della California, invitandolo a firmare il disegno di legge sulla protezione degli animali.
Gary Weitzman, presidente e amministratore delegato della San Diego Humane Society, ha sottolineato che la misura potrebbe anche portare a un risparmio economico per i contribuenti.
“I cittadini della California spendono circa 250 milioni di dollari ogni anno per gli animali senza tetto”, ha detto Weitzman.
Gli oppositori del disegno di legge sostengono che esso limiterebbe l’accesso dei consumatori a razze di animali che si trovano meno spesso nei rifugi. Inoltre, sottolineano che la storia genetica e medica degli animali dei rifugi non sempre è nota.
Va ricordato però che la nuova legge riguarderebbe solo i negozi di animali, il che significa che le persone che desiderano acquistare un animale direttamente da un allevatore privato potrebbero continuare a farlo.
fonte: www.barinewstv.it
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