Il passaggio è essenziale: secondo la proposta di legge non è il padrone ad avere diritto a portare con sé il proprio animale domestico, ma è l’animale che, “nobilitato come essere senziente”, ha il diritto di andare con il padrone. Ma non è finita qui: oltre all’accettazione dei cani nei locali e non solo, in materia di diritti dei pet in caso di divorzio dei padroni e di pensione (nel caso dei cani poliziotto).
Si tratterebbe del XIV bis Degli animali, che definisce gli animali come “esseri senzienti” già dai primi articoli. “La legge riconosce e tutela il loro diritto alla vita, alla salute e a condurre una esistenza dignitosa e compatibile con le loro caratteristiche etologiche”. Su questo punto si basa la necessaria ammissione degli animali all’interno di ristoranti, scuole e chiese. Poiché, come si legge nella proposta di legge è “vietato, salvo quanto previsto dalla legge, l’allontanamento coatto di animali familiari dalla propria famiglia”.
Attualmente è possibile spostarsi in autobus con i cani e i gatti negli ambienti urbani e semiurbani: sono ammessi al trasporto i nostri amici a 4 zampe seppur con diverse restrizioni. Sempre ammessi i trasportini con piccoli animali, così come i cagnolini tenuti in braccio, e qualche problema per i cani di media e grande taglia, anche se non ovunque. Per quanto riguarda invece i pullman che percorrono lunghe distanze, l’accettazione degli animali domestici non è ancora diffusa come vorremmo che fosse.
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