Cani e gatti: gli italiani rinunciano alle vacanze per non lasciarli soli

Per gli italiani gli animali domestici sono sempre più centrali all’interno della famiglia, si tratti di cani, gatti o qualsiasi altro esemplare domestico. Per questa ragione, molti proprietari sono disposti a rinunciare alle classiche vacanze estive, pur di non lasciare gli amati quadrupedi da soli. È quanto dimostra uno studio Eurispes, così come sottolinea l’Eco di Bergamo, in merito alle abitudini di cura degli animali sullo Stivale nel periodo delle vacanze.

Dai dati resi noti dall’istituto di rilevazione statistica, ben il 46,2% degli italiani rinuncia alle vacanze per rimanere in compagnia del cane, del gatto o di qualsiasi altro animale domestico. Di questa percentuale, gli uomini si dimostrano lievemente più attenti delle donne, con il 47,5% contro il 45,1%, mentre a livello geografico spicca il Nord-Ovest (52,4%), mentre la performa più ridotta si registra al Centro (36,8%). I single sembrano essere più attenti alle esigenze estive di Fufi e Fido, con il 54,3%, seguiti dalle coppie senza figli al 50.9%.

Possono essere molte le motivazioni che rendono difficile una vacanza in compagnia degli animali, come precedenti studi confermano, eppure la voglia di relax rimane elevata fra gli italiani. Nonostante la crisi e le ridotte risorse economiche, 2 italiani su 10 confermano una spesa elevata dedicata alle ferie, con una predominanza della fascia dai 18 ai 24 rispetto alle altre. Di tutta la popolazione, il 5.6% ha anche richiesto prestiti per concedersi qualche giorno lontano dalla solita routine.

È comunque utile segnalare come, da qualche anno a questa parte, stia crescendo in modo sensibile l’offerta dedicata ai proprietari di amici a quattro zampe. Non solo con pensioni dotate di ogni confort, dove lasciare l’animale durante i giorni della propria assente, ma anche e soprattutto con strutture ricettive a misura di quadrupede: da menu appositamente creati alle loro esigenze fino all’accesso a spiagge o speciali percorsi di montagna.

fonte: www.ecodibergamo.it