In questo limbo familiare i gatti soffrono della perdita della loro natura animale e felina e proprio come i bambini, iniziano a manifestare piccole manie, disturbi e pretese nei rari momenti in cui non sono al centro dell’attenzione. Se ovviamente il micio di casa non deve mai essere trascurato ed occorre dedicargli tempo e affetto, è anche vero che atteggiamenti sicuramente in buona fede ma di esagerata “umanizzazione” dell’amico a quattro zampe minano il suo benessere psico fisico. Ecco come fare se il gatto è viziato. L’educazione più riuscita è quella che, naturalmente, ha inizio il primo giorno in cui il gatto fa la sua comparsa in famiglia. Cercando di far interagire il micio con tutti i familiari si evita di creare rapporti morbosi con un’unica persona e di scatenare successivi problemi. È bene, quindi, che tutti i familiari si impegnino a far giocare il gattino, a vezzeggiarlo e a coccolarlo. Se il gatto ha invece già la sua “vittima ” predestinata, occorre che tutti gli altri membri della famiglia si diano da fare per distoglierlo da questo amore ossessivo, magari alternandosi nel nutrirlo o nello spazzolarlo. Così facendo il micio si abitua a non pretendere l’attenzione continua di un unico membro della famiglia, ricevendo anche dagli altri la giusta dose di attenzioni. Se vi accorgete che il vostro pet vi sottopone richieste d’attenzione esagerate, siate fermi nell’ignorarlo, cercando di non cedere alla tenerezza che sa suscitare. Dopo poco che il gatto si sarà calmato potete invece premiarlo con delle coccole. Evitate invece di sgridarlo perché il gatto non capirebbe come mai in alcuni momenti i suoi atteggiamenti vi fanno piacere e in altri no e rimarrebbe confuso.
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