Consigli utili per evitare di smarrire il proprio gatto

Purtroppo nel corso dell’anno decine e decine di gatti vengono smarriti, per le ragioni più varie. In particolare è con l’arrivo della primavera che si verifica il picco di “smarrimenti” di gatti domestici, ma ci sono una serie di azioni che possono ridurre le possibilità di smarrire il proprio gatto.

Ecco una lista di consigli e di cose a cui fare attenzione:

  1. Se avete un gatto e non è sterilizzato (cosa che va comunque fatta, anche per i gatti che vivono solo in casa) e lo fate uscire, la probabilità di perderlo è altissima. Questo durante tutto l’arco dell’anno, ma ancor di più in primavera, quando i gatti vanno in calore. Il gatto, spinto dall’istinto della ricerca dell’accoppiamento, si allontana da casa ma senza essere lucido: i sensi che lo aiutano normalmente ad orientarsi, la sua agilità e scaltrezza sono in questo momento “compromessi” dall’affannosa ricerca dell’accoppaimento. Tutto ciò lo mette nelle condizioni di cacciarsi in pericolo e non essere in grado di uscirne. Ecco che quindi si verificano situazioni estremamente spiacevoli: gatti investiti; gatti che si feriscono gravemente durante i combattimenti per l’accoppiamento e, se non vengono trovati da nessuno e curati, possono lasciarci le penne (o, in questo stesso modo, possono contrarre malattie come la Fiv e la Felv); gatti che si allontanano molto dalla loro zona abituale, vengono scambiati per gatti abbandonati e qualcuno decide di adottarli. Tutte queste situazioni possono anche mescolarsi con le più disparate varianti; il risultato purtroppo non cambia: il vostro gatto non lo trovate più. Per cui la prima buona norma è: STERILIZZATE. Aggiungiamo che, purtroppo, sappiamo che in giro c’è gente di tutti i tipi: se il vostro gatto intero va a fare pipì (puzzolente) in giro o si picchia con altri gatti di notte facendo miagolii atroci sotto le finestre altrui, non è detto che troviate sempre persone che ve lo facciano notare con gentilezza, senza prendersela con il vostro micio.
  2. Se avete adottato un gatto, cucciolo o adulto, in autunno/inverno e adesso pensate sia il momento di iniziare a farlo uscire, prima di tutto, ponetevi delle domande: è veramente necessario che il mio gatto esca? È una necessità di cui non può fare a meno? Me lo sta facendo capire chiaramente? O sta benissimo in casa senza aver mai manifestato il bisogno di uscire? E’ un qualcosa che mi chiede il gatto o il fatto che debba anche uscire è una mia convinzione? E, il luogo in cui abito, è adatto all’uscita di un gatto? Ci sono pericoli evidenti come strade trafficate, binari ecc? Bene, se dopo tutte queste domande avete scelto di far uscire il vostro gatto, tenete presente alcune cose. Il gatto deve abituarsi all’ambiente esterno gradualmente. Per cui, va fatto uscire le prime volte in vostra presenza, in modo che possiate monitorare le sue reazioni e i suoi movimenti. Il gatto, quando inizierà ad uscire, si troverà in un ambiente totalmente nuovo e sconosciuto. In base al carattere del soggetto, può trovarsi totalmente spiazzato e rimanere terrorizzato da ogni rumore (in questo caso, forse non è un gatto adatto a vivere all’esterno). Al contrario, il gatto, soprattutto se adolescente, può manifestare una curiosità estrema e una grandissima voglia di esplorare. Questo può metterlo in pericolo. Le prime uscite sarebbe ideale farle al guinzaglio, se il gatto lo tollera, per avere più controllo sul suo raggio d’azione. Devono essere piccole uscite, che aumentano di giorno in giorno, sempre sotto il vostro controllo, finchè non vi renderete conto che il gatto ha acquisito la padronanza del territorio intorno a casa, lo conosce e sa che il riferimento a cui tornare è casa vostra. Insomma, non mettete fuori di punto in bianco, da solo, un gatto che ha sempre vissuto in casa. Se no, o per paura, o per troppa intraprendenza, non lo trovate più. Oppure lo trovate, ma non si sa in che condizioni.
  3. Ricordiamo che il gatto, prima di uscire all’esterno, deve aver passato un certo tempo soltanto in casa (almeno 4 mesi e, per i cuccioli, almeno fino alla sterilizzazione). Questo perchè deve abituarsi prima a voi e alla casa. Deve essere totalmente padrone dell’abitazione e avere raggiunto un rapporto di fiducia e di contatto con voi, in modo che sappia, una volta fuori, che la vostra casa è il riferimento a cui tornare e dove gravitare intorno. Inoltre, un buon rapporto di fiducia è fondamentale per avere la possibilità di prenderlo con le mani se è necessario, una volta all’esterno.
  4. Il gatto, di notte, deve stare tassativamente in casa: Non è facile trattenere un gatto in casa, chi ha la fortuna di avere un giardino recintato può farlo tranquillamente. Di notte infatti scatta il naturale istinto felino del predatore, che porta il micio ad esplorare e ad allontanarsi dalla sua zona abituale, con tutti i pericoli che questo può comportare: e purtroppo non è un mondo a misura di gatto. Succede, anche se in modo inferiore, anche ai gatti sterilizzati. Non sottovalutiamo l’importanza di tenere il nostro micio in casa di notte: spesso gli stiamo salvando la vita, tenendolo al riparo dai fanali abbaglianti delle auto in corsa, ma anche (soprattutto nelle zone di campagna o di prima periferia) dalle volpi che possono diventare temibili aggressori del nostro micio domestico.
  5. Porte e finestre: in estate le teniamo aperte, quindi attenzione ai gatti che vivono solo in casa e che potrebbero cogliere l’occasione per farsi un giretto improvvisato. In merito a questo, attenzione anche a balconi e terrazzi. Un gatto che scappa, o cade, fuori, si ritrova all’improvviso in un ambiente a lui totalmente sconosciuto. La reazione può essere quella di allontanarsi in esplorazione e non essere più in grado di tornare. Oppure, per la paura, nascondersi nei luoghi più nascosti (cantine, garage, siepi, motori di macchine). Inoltre, se un gatto cade dal balcone, oltre allo spavento che può indurlo a correre senza controllo e finire sotto una macchina, ci aggiungiamo anche il male che si può fare nella caduta, cosa che può anche non renderlo capace di cercare aiuto. Perciò: massima attenzione a porte e finestre aperte, munitevi di zanzariere resistenti e mettete i balconi in sicurezza con retine apposite e pannelli trasparenti in plexiglass.

Fonte Associazione a coda alta

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