Discorsi coi gatti a fine giornata.
Quando mi assento da casa, soprattutto in orari inconsueti, i gatti riconoscono il rumore dell’auto e mi vengono incontro. Uno in particolare parte da lontano salutandomi e miagolando in modo strano. Non è il solito verso da “è ora di cena, ti spogli dopo. Voglio del cibo”. È più un “adesso ti racconto la mia giornata”.
I cani dei vicini abbaiano in modo festoso ai padroni che rientrano, i miei gatti mi comunicano preoccupazioni, piccoli avvenimenti, rimproveri. Non sono del tutto folle: riconosco i diversi tipi di miagolio. Ci sono quelli che indicano un desiderio di cibo, di uscire, di avere una razione di coccole. Quello che fanno quando torno è differente.
I versi hanno una cadenza variabile, con tono e durata che cambiano. È una specie di “miiiiao. Mi mi mia miao miao, mao mao! Maaao? (Pausa in attesa della risposta). Au au”. Generalmente chiedo cosa sia successo in mia assenza, e loro rispondono in modo puntuale e assolutamente incomprensibile.
l discorso continua fin sulla porta, dove è il corpo a parlare: strusciatine, scalate di gambe con unghie piantate nella carne, leccatine di mani. Dopo di che, ognuno torna a fare ciò che stava facendo prima, dal sonnellino alla caccia di foglie secche. Se sono in compagnia, questo scambio di convenevoli genera sempre qualche perplessità, ma la mia risposta è ovvia: quando tornate a casa, i vostri familiari non vi chiedono come è andata la giornata?