Erba Gatta
Tutti noi abbiamo ancora sentito parlare dell’erba gatta, ma in pochi sanno veramente di cosa si tratta. Sono noti invece gli effetti stimolanti che questa pianta provoca sui gatti, tanto da essere comunemente considerata una sorta di droga per i nostri amici felini. In realtà a riguardo c’è molta confusione, tanto che con il termine erba gatta vengono indicate più specie di erbacee consumate dai nostri mici, ma con usi ed effetti ben diversi tra loro. Molta confusione ruota anche attorno al concetto di “droga per gatti”, portando i più a considerarla dannosa sulla base all’appellativo che porta.
Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza sul tema, ma soprattutto di capire se l’erba gatta è pericolosa o meno per i nostri mici.
Vari tipi di erba gatta
Con il termine erba gatta si indicano comunemente più specie erbacee ed è da questo fatto che originano le prime confusioni.
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Erba mazzolina – Dactylis glomerata |
I vasetti di erba per gatto che si possono trovare sugli scaffali dei supermercati accanto al basilico e alla salvia contengono solitamente una graminacea conosciuta con il nome di erba mazzolina (Dactylis glomerata), che si presenta con delle lunghe foglie filiformi, simili alla comune erba dei nostri giardini. Si tratta di un’erba foraggera, che viene coltivata e venduta come integratore alimentare per gatti, i quali la utilizzano per purgarsi, esattamente come farebbero se avessero a disposizione un giardino. Non si tratta quindi di una pianta psicoattiva, quanto piuttosto di una pianta utile per pulire lo stomaco e l’intestino e liberarsi così dai boli di pelo, stimolando il movimento dell’intestino o vomitando. In alternativa, a tale scopo in commercio esistono delle apposite paste in tubetto da somministrare al gatto, specialmente durante la muta, che facilitano l’espulsione dei boli di pelo attraverso le feci, senza indurre il vomito.
L’erba gatta che invece è famosa per i suoi effetti stimolanti è un’altra: si tratta della Nepeta cataria, una pianta aromatica della famiglia delle mente e che è completamente diversa dall’erba mazzolina. È una pianta erbacea con delle foglie a forma di cuore e dal bordo dentato, di un colore grigio-verde, molto pelose nella pagina inferiore, tanto da farle sembrare quasi bianche. Produce delle spighe da cui originano dei fiorellini bianchi che hanno un aspetto simile al fiore di lavanda. Questa pianta ha un’ampia diffusione in Europa ed è in grado di crescere persino tra le macerie. Ma la particolarità che la contraddistingue è la sua capacità di attrarre i gatti in una maniera del tutto peculiare. I gatti davanti alla Nepeta cataria, prima ne annusano le foglie, le leccano e le masticano, poi iniziano a strofinarsi con le guance e il corpo e infine ci si rotolano sopra.
Quali effetti ha la Nepeta sui gatti?
I gatti sembrano effettivamente inebriati dalla Nepeta cataria e questo curioso effetto ha portato comunemente a considerare questa pianta la droga dei gatti. Gli effetti della Nepeta a seguito dell’ingestione compaiono in breve tempo e durano circa 15 minuti, nei quali il gatto può essere stimolato oppure può venire lievemente sedato. Alcuni gatti adulti iniziano a giocare come fossero dei cuccioli, mimando la caccia a insetti immaginari, altri possono persino diventare aggressivi. In ogni caso pare che la Nepeta sia in grado di stimolare i centri nervosi, inducendo nei gatti adulti sensazioni di piacere legate all’accoppiamento. Ciò che provoca questo comportamento sembra essere il nepetalattone, un composto chimico naturale simile ai feromoni felini.
L’effetto riscontrato nei gatti adulti, non è invece presente nei cuccioli al di sotto dei sei mesi e va specificato che esistono anche gatti adulti che non sembrano minimamente attratti dalla Nepeta. Nonostante ciò, una percentuale variabile tra il 70 e il 90% dei gatti sembra sensibile alla pianta, caratteristica che il micio di casa ha in comune con altre specie feline.
La Nepeta fa male ai gatti?
Nonostante la Nepeta cataria abbia sui gatti un effetto psicoattivo, non esistono in letteratura testimonianze sulla sua tossicità, nemmeno se consumata in dosi massicce. La Nepeta quindi è per così dire una “droga innocua” in grado di provocare sensazioni momentanee piacevoli nei gatti, senza creare dipendenza, né danneggiare per via tossica il sistema nervoso. Si può però verificare una sorta di assuefazione quando questa pianta viene messa a disposizione troppo spesso: col tempo il gatto perde interesse verso la pianta e anche le sue reazioni ad essa diminuiscono.
Utilizzi pratici
Molti prodotti commercializzati per gatti, come topini, palline e persino tiragraffi, contengono la Nepeta cataria sotto la denominazione di catnip (termine inglese che indica appunto l’erba gatta). Lo scopo di inserire l’aroma della pianta in tali oggetti è quello di stimolare l’interesse del gatto al gioco o, nel caso dei tirgraffi, di indurlo a farsi le unghie sul tronchetto, risparmiano divani e tappeti. Anche convincere il gatto ad entrare nel trasportino può essere più semplice se si utilizza questa pianta.
In commercio si trovano anche degli spray al catnip, che si possono utilizzare sui tiragraffi privi di traccia odorosa o su qualsiasi oggetto desideriate che il gatto consideri di più. Se però disponete della pianta fresca o al massimo in polvere (reperibile in alcune erboristerie) l’effetto è sicuramente maggiore: basta strofinare la pianta sul tronchetto del tiragraffi o sul trasportino o dovunque vogliate attirare il gatto.
Se infine volete provare a coltivare la Nepeta, in alcuni vivai sono disponibili le bustine con i semi da piantare in primavera. Non vi preoccupate, è assolutamente legale!