Graig Grant non amava i gatti. ma tutto è cambiato quando suo figlio si è trasferito lasciandogli il suo gatto Pepper. E proprio quando Craig si stava abituando ad averne uno, ha scoperto che Pepper era incinta.E “5 gattini dopo” Craig era pronto per adottarli tutti visto che dovevano stare con la loro mamma per almeno 8 settimane.Come egli stesso ha scritto sul suo sito “Non è passato tanto e i gattini, cresciuti, si dondolavano sulle mie tende!”I gatti cominciarono ad essere un problema per Craig. I vicini non solo si lamentavano ma cominciavano anche a sparare loro con fucili ad aria compressa.
Un giorno un annuncio pubblicitario gli fece valutare un terreno agricolo a 100 miglia dalla sua abitazione. Non era certo pronto a lasciare la sua casa, a pochi metri dal mare e vicina al lavoro, ma si innamorò immediatamente del terreno e comprò 30 acri dove costruì velocemente un prefabbricato, un insieme di abitazioni colorate per i gatti. In poco tempo, nel 2003 lui stesso si trasferì lì.
Nel 2004 aveva 22 gatti e,come potete vedere da queste foto, ora sono un po’più di 22!!!!!
“Attualmente abbiamo 660 gatti, e abbiamo già utilizzato 5 dei 30 acri del terreno” ha detto Craig.
Ma tanti gatti in un solo posto fanno pensare. Sicuramente per la popolazione degli uccelli del posto un tale numero di felini può diventare una “specie invasiva”.
Tutte le spese di questo “santuario dei gatti” sono state pagate dallo stesso Craig che ha lavorato diverse ore in più al giorno per garantire loro una buna esistenza. Ogni gatto infatti costa 550 Dollari all’anno, e questo se non ci sono spese veterinarie extra. Tutti i gatti sono castrati/sterilizzati e vaccinati annualmente.
Certamente Caboodle Ranch è un posto gradevole ma significa anche duro lavoro. Craig impiega mediamente più di 14 ore al giorno per la gestione. La sfida più difficile per il ranch è trovare volontari che partecipino attivamente. La novità del Ranche per i gatti attira sicuramente i visitatori, circa 30 al mese, ma non sempre poi si fermano e rimangono per aiutare.
|