Gatti che fenomeni.

I gatti parlano?!

Chi sostiene che i gatti non comunicano è in errore; essi hanno infatti un ampio vocabolario, emettono suoni distinti che vanno dal fare le fusa ai miagolii, al grido, al soffio, al gemito di sofferenza, al vero e proprio “miao”.

Ogni suono emesso ha un particolare significato e va interpretato: le fusa in genere indicano uno stato di appagamento, di felicità e di sottomissione. Il miagolio è spesso indice di un gatto infelice ed abbandonato, un modo per esprimere insoddisfazione, infelicità o necessità. Un grido acuto da parte di un gatto si verifica quando è in grave pericolo o subito dopo l’accoppiamento. Tutti riconoscono infine il vocalizzo di un gatto in amore, che non è un grido d’amore come pensano i più ma un grido di guerra, di minaccia.

Altri modi di comunicare

I gatti usano la mimica facciale, le zampe, la coda e tutto il loro corpo per comunicare. I gatti si sfiorano il naso e si annusano a vicenda in segno di amicizia, tirano indietro le orecchie e tendono i baffi se sono arrabbiati, appiattiscono orecchie e baffi se sono spaventati. La coda viene sollevata per salutare sia uomini che gatti amici, viene lasciata ondeggiare per indicare, invece, uno stato di eccitazione.

Strofinarsi sulle gambe del padrone è un modo di salutarlo e nello stesso tempo di “marcarlo” come proprietà. Un gatto spaventato rizza il pelo su tutto il corpo; se invece vuole minacciare lo rizza solo su una striscia lungo la colonna vertebrale e sulla coda.

Il gatto pensa, ricorda, impara, sogna…

Il gatto appartiene senza dubbio ad una specie intelligente; prova ne è la prudenza, la curiosità, la volontà ed il carattere indipendente. Sulla memoria del gatto, molti di noi potrebbero nutrire qualche dubbio, infatti tutti vorremmo che il nostro micio ricordasse di non graffiare i mobili o di non sdraiarsi sul nostro maglione preferito… purtroppo ciò non avviene. Il perchè è semplice: il gatto ha una grande capacità di ricordare e di interpretare, ma, solo quello che ritiene utile per il suo benessere, non per il nostro!!!

Ricordano l’estensione del loro territorio, i pericoli da evitare nei dintorni (pozzanghere, cani..), ricordano luoghi: ecco perchè anche se portati lontano riescono a tornare a casa, ricordano e sanno riconoscere chi li tratta bene e chi li maltratta.

Pur nascendo senza cognizioni i gatti possono apprendere molti comportamenti. Imparano a cacciare, il che nei felini non è istintivo come si può credere, a fare i bisogni nella lettiera, a star seduti, a usare le zampe per mangiare, a camminare al guinzaglio, a giocare, a aprire una porta… Nell’insegnare qualcosa ad un gatto bisogna tener ben presente che non vanno spaventati usando la voce grossa, come può avvenire per i cani, ma vanno ricompensati ed approvati continuamente.

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