Gatti geneticamente modificati per persone allergiche: la nuova frontiera della scienza

Depositati due brevetti per tecniche di editing genetico in grado di rendere i gatti anallergici, cioè che non possono dare adito ad allergie. Si tratta di una splendida notizia per chi è allergico al pelo del felino e vorrebbe tanto poter convivere con uno di questi splendidi animali, tuttavia la strada per arrivare a un risultato finale non solo è ancora lunga, ma anche molto incerta.

I due brevetti, come indicato dall’autorevole rivista Tecnhnology Review del celebre Massachusetts Institute of Tecnology – meglio conosciuto come MIT -, sono stati depositati dalle società americane Indoor Biotechnologies di Charlottesville (Virginia) e Felix Pets (Colorado), e si basano nientemeno che sulla tecnica del “taglia e incolla” genetico CRISPR/CAS9. In realtà già nel 2009 si era parlato di test genetici in grado di creare gatti anallergici grazie a test genetici – al costo di 4mila o 7mila dollari – messi a punto dalla società Allerca, tuttavia si scoprì che si trattava di ‘normali’ gatti di allevamento.

L’allergia al pelo del gatto è legata a una proteina chiamata Feld 1 (alta nei maschi, più bassa nei maschi sterilizzati e scarsa nelle femmine) che probabilmente serve ai felini per mantenere la propria pelle in salute. Da quando è stata individuata, in molti hanno iniziato a pensare a come rimuoverla per ottenere gatti anallergici, e con l’avvento della nuova e affascinante tecnica di editing genetico CRISPR CAS9 – al centro di un’aspra battaglia legale tra i creatori – ciò è diventato possibile. O meglio, lo sarebbe, poiché ancora non è chiara al 100% la sicurezza di questa tecnica. Non a caso Ricercatori delle tre università americane di Stanford, Iowa e Columbia hanno scoperto che l’avveniristica – ed estremamente promettente – tecnica di editing genetico può causare centinaia di mutazioni inaspettate, con potenziali e gravissimi rischi per la salute.

I dubbi sono dunque tutti per la salute del gatto, e naturalmente nessuno concederà lauti finanziamenti alle società biotecnologiche depositarie dei brevetti se non presenteranno un gatto perfettamente sano e anallergico. “Ottenere animali reali è probabilmente la parte più difficile, non modificare i geni”, ha dichiarato la dottoressa Peggy Ozias-Akins, docente presso l’Università della Georgia e direttore dell’Istituto di Allevamento vegetale, Genetica e Genomica, che insieme al suo team ha lavorato alla creazione di un’arachide meno allergenica. Insomma, per il momento chi è allergico alla Feld 1 e ama i gatti deve mettersi il cuore in pace, inoltre, nel caso la ricerca dovesse giungere a un risultato concreto, è molto improbabile che questi felini OGM possano essere acquistati da chiunque

 

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