Il micio predilige un’alimentazione altamente proteica, dove carne e pesce primeggiano e dove cereali, carboidrati e verdure scarseggiano. Una scelta adatta al suo benessere, alla sua richiesta di proteine, indispensabili per il fabbisogno energetico del suo corpo quindi per la salute di muscoli e arti. La scelta di sgranocchiare qualche filo d’erba non è quindi casuale, perché il gatto ricava dai suoi succhi un buon apporto di acido folico, utile per le funzioni corporee oltre che per la produzione di emoglobina, la proteina che muove l’ossigeno nel sangue.
Uno dei ruoli principali dell’erba è quello di favorire uno sblocco intestinale, oltre a permettere il rigurgito del cibo in caso di indigestione. L’erba facilita questo procedimento, quindi l’espulsione delle temibili palle di pelo che si formano nello stomaco come conseguenza della toelettatura. Un gesto che il micio mette in pratica solo nel momento del bisogno e che non deve allarmare il proprietario, in particolare se avviene casualmente. L’erba, inoltre, agisce come lassativo naturale, perché agevola il movimento intestinale e la sua pulizia.
Una pratica che ben conoscono i gatti che vivono all’aperto, soliti cibarsi di prede selvatiche, ingurgitando anche elementi di scarto come ossa e pelo. L’erba favorisce questa espulsione e pulizia dello stomaco e dell’intestino, stimolando il rigurgito riparatore.
Mangiare erba non è una scelta sbagliata e pericolosa: come anticipato, svolge un ruolo importante per la salute del felino. Ma è importante monitorare la frequenza con cui il gatto la ingurgita, perché potrebbe indicare la presenza di una sofferenza legata all’impossibilità di espellere cibo o feci. In questo caso è importante comunicare il tutto al veterinario che potrà prescrivere la cura migliore, dopo aver visitato accuratamente il felino.
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