Tre gatti sono stati tratti salvo dalla polizia locale e dai vigili del fuoco dopo aver trascorso venti giorni prigionieri, due denunce
Venti giorni prigionieri in un miniappartamento. Più di cinquecento ore passate al buio, senza cibo né acqua. Avrebbero potuto finire male i tre poveri gatti maltrattati dai loro padroni. I tre micioni – due femmine e un maschio di razza maine coon adulti – erano ridotti davvero male. A liberarli dalla reclusione sono arrivati gli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco di Desio. Nei guai sono finiti l’affittuario della casa – un loft alla periferia tra Desio e Cesano Maderno – e un conoscente che era ospitato in quell’appartamento solo ogni tanto.
Il 60enne di Desio è stato denunciato per abbandono di animali. Il 37enne invece, origini marocchine, residente a Cinisello Balsamo, ha avuto una denuncia per maltrattamento di animali.
E’ stato lo stesso padrone di casa – assente da tempo – a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. L’uomo si è deciso a chiedere aiuto alla polizia locale perché da giorni non riusciva più a entrare in contatto telefonico con il 37enne.
Per aprire l’appartamento è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno forzato una finestra. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento, non potevano credere ai loro occhi.
I tre gatti erano in precarie condizioni di salute: smagriti, con il manto arruffato, in uno stato di avanzata disidratazione a causa del grande caldo. Tre settimane trascorse senza toccare cibo, senza bere nemmeno una ciotola d’acqua, né vedere la luce. I tre animali, forse nel tentativo di attirare l’attenzione di qualcuno, avevano messo a soqquadro i locali, danneggiando anche il divano e facendo cadere per terra numerose suppellettili.
Pesante il cattivo odore causato dagli escrementi: feci e orina erano sparse un po’ dappertutto sul pavimento. Gli uomini della polizia locale hanno chiamato un veterinario, che ha provveduto a prestare i primi soccorsi ai tre poveri animali: il conforto di rivedere la luce, di poter bere un po’ di acqua fresca – assetati come erano – e di poter riempire lo stomaco con il cibo che – come l’acqua – è stato letteralmente divorato. I felini sono stati affidati al gattile sanitario dell’Ats di Monza. Due gatti erano provvisti di microchip: uno è risultato di proprietà del 60enne, il secondo era di proprietà di un uomo risultato irreperibile, mentre il terzo era un randagio. Il 60enne non si è mostrato interessato al destino dei tre gatti e ha presentato un certificato di rinuncia della loro proprietà. Pochi giorni dopo il ritrovamento, una notizia a lieto fine: i tre gatti – con un aspetto splendido dopo le cure amorevoli dei tecnici dell’Ats – sono stati subito adottati.
Fonte: www.ilcittadinomb.it
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