Gatti, quando l’amico umano sta tornando a casa: come fanno a capirlo?

Grazie alla loro estrema intelligenza i gatti sanno perfettamente quando il loro umano sta tornando a casa. Ecco quali sono nello specifico le tecniche che utilizzano.

Il mito che i gatti sono animali insensibili e poco inclini a dare e ricevere coccole è ormai sfatato da tempo. La verità è che hanno un modo diverso di dimostrare il loro affetto a differenza di altri animali. Le loro caratteristiche li rendono unici e al tempo stesso adorabili. Ad esempio quando si legano in maniera viscerale al loro amico “umano” non vedono l’ora di passare un po’ di tempo con lui e lo aspettano per tutto il giorno con trepidazione. A tal proposito i gatti danno sfoggio alle loro ampie qualità cognitive, tant’è che sanno già quando tornerà a casa il loro umano.

Gatti, come fanno ad intuire quando stai rincasando.

Ma come fanno esattamente? Semplice. Avendo un ottimo udito captano anzitempo i rumori e ad esempio sentono quando si sta parcheggiando la macchina fuori casa o si sta prendendo l’ascensore. Nel tempo poi assimilano quel suono e qualora lo sentono, si avvicinano all’ingresso di casa, sapendo che in pochi minuti il “suo più caro compagno” varcherà la porta di casa. Un altro motivo per cui i gatti aspettano dietro la porta, probabilmente il più sorprendente, riguarda la loro percezione del tempo. Infatti, sono capaci di abituarsi alla routine di chi li circonda, soprattutto se è abbastanza ordinaria e standardizzata.

Qualcuno ipotizza che i gatti sono chiaroveggenti. Questa tesi è stata dimostrata da Rupert Sheldrake, un biologo della Cambridge University secondo cui gatti e cani avrebbero dei poteri di chiaroveggenza e sarebbero in grado di percepire in anticipo emozioni e stati d’animo dei loro cari. Secondo lo scienziato cani e gatti riuscirebbero anche a percepire il momento in cui al proprio padrone succede qualcosa di particolarmente brutto, come ad esempio un incidente o addirittura la morte.

Il dottor Sheldrake, a supporto della sua teoria, ha raccolto una serie di storie e testimonianze. Una in particolare narra di una sua vicina di casa, vedova, con un figlio marinaio. Il giovane aveva l’abitudine di tornare a casa senza avvisare, per non fare preoccupare la madre in caso di eventuali ritardi. Il loro gatto, molto affezionato al suo giovane padrone, riusciva a prevedere il suo arrivo e già un paio d’ore prima che iniziava a miagolare, il giovane arrivato a casa trovava la sua camera pulita e ordinata e sua madre intenta a preparare da mangiare e non capiva neanche lui come avesse fatto a capirlo.  Secondo quanto raccontato dallo studioso, il gatto non ha mai sbagliato nelle previsioni e sistematicamente dopo un paio d’ore la massimo il suo padroncino faceva ritorno a casa e suonava il campanello.

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