Il fatto è, come spiega l’etologo Desmond Morris, che i gatti odiano le porte. Per loro sono la più odiosa, nonché la più assurda, delle invenzioni umane e non fanno assolutamente parte della loro storia evolutiva. Sono cose che li ostacolano nella loro attività esplorativa, impedendo loro di ritornandosene alla “tana” (la casa) quando più ne hanno voglia.
Spesso gli uomini non capiscono che il gatto ha solamente bisogno di fare una breve puntatina nel suo territorio per poi rientrare con tutte le informazioni che ritiene necessarie per continuare a sonnecchiare tranquillo: a lui piace tenere tutto sotto controllo e i suoi giri d’ispezione devono essere abbastanza frequenti, ma non per questo lunghi.
Messaggi olfattivi… a tempo!
In parte questa loro necessità si spiega per via del sistema di marca odorosa “a tempo”: ogni volta che un gatto si strofina contro un punto ben preciso o, nel caso di un maschio intero, lancia schizzi di urina, lascia un odore su quel territorio che poco dopo perde d’intensità. I messaggi olfattivi vanno quindi riattivati di frequente, per non dare l’impressione agli altri gatti di aver abbandonato la zona e quindi lasciata libera, o di non essere abbastanza “potente”.
Un consiglio…
Il risultato, per noi bipedi, è la costrizione ad alzarci di continuo per aprire loro la porta.
Il consiglio: dove possibile, istallate un apposito sportellino sulla porta o sulla portafinestra. Con una gattaiola loro saranno più felici, voi … meno stressati!
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