Eleganza, leggiadria e bellezza sono le caratteristiche distintive del gatto selvatico. Secondo genetisti e archeologi, il gatto domestico che in molti adottiamo è divenuto tale a seguito dell’addomesticamento del gatto selvatico oltre 10mila fa. Anche se il suo habitat originario è stato in parte distrutto, questi non è scomparso. Oggi è possibile ritrovarlo in diversi ambienti (come la steppa o la savana).
Il gatto selvatico è, infatti, un felino capace di adattarsi facilmente al contesto in cui cresce e assume sembianze diverse a seconda del clima e delle peculiarità del posto. Lo troviamo in Africa, in Europa, in Asia Sud Occidentale e Centrale, in Cina e in Mongolia.
Il gatto selvatico ha un aspetto simile al gatto domestico. Il colore del suo pelo varia dal giallo chiaro al marrone, ma può avere anche un manto pezzato o a strisce. Di solito si aggira tra i 36 e gli 80 cm di altezza e tra i 3 e i 6 kg di peso (anche se alcuni esemplari possono raggiungere i 13 chili).
Di recente, gli studiosi hanno preferito identificare 5 sottospecie di gatti selvatici, mentre in passato ne contavano ben 22. Ora invece si suddivide in: europeo, sudafricano, africano, asiatico e del deserto della Cina.
Dall’aspetto molto simile a un gatto soriano, il gatto selvatico europeo si distingue per la corporatura muscolosa, il mantello lungo e folto e una coda lunga più della metà del corpo. I colori più comuni sono i toni del marrone, con strisce scure e nette su testa, collo, zampe e dorso. Spesso ha la coda nera con anelli scuri, grossa alla base e più fine alla punta.
Lo troviamo dalla Scozia fino all’Europa sud-orientale, in alcune isole del Mediterraneo, in Italia in particolare nel centro-sud, ma qualche esemplare è stato avvistato anche al nord.
Il gatto africano si distingue dalle altre sottospecie perché è più snello e slanciato. Zampe e coda sono più lunghe, il mantello assume toni dal grigio al rosso, con macchie fitte e strisce che lo fanno assomigliare a un ghepardo. Nelle aree più aride ha un manto più chiaro, mentre diventa più scuro, maculato e striato nelle regioni umide e boscose.
Per via della sua somiglianza a quello selvatico africano, questa è una sottospecie identificata solo di recente. Però, a differenza di quello africano che è diffuso in tutto il continente, il gatto selvatico sud africano è presente solo nella zona meridionale.
Si distingue per un pelo corto giallo chiaro, ma a volte anche rossastro o grigiastro, pieno di macchie. Il gatto selvatico asiatico presenta inoltre una coda dalla punta nera e delle simpatiche orecchie con un piccolo ciuffo. Lo troviamo a partire dalle sponde orientali del mar Caspio fino all’India occidentale, attraversando l’intera regione.
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