Portato ai veterinari di Vets 4 Life, che gestiscono una clinica per animali a Pikermi, il micio viene sottoposto subito alle cure per salvarlo. Lui è uno dei 70 animali recuperati ancora vive e raccontano uno spaccato di questo dramma che ha portato via la vita a oltre 80 persone.
«E’ qualcosa di drammatico. Le persone portano i loro animali perché possano essere curati. Altre vengono sperando di trovare i loro quattrozampe dispersi e piangono disperate quando non li trovano. Noi cerchiamo di curare tutti quelli che ci vengono portati: la maggior parte mostrano ustioni e ferite su tutto il corpo» spiega la veterinaria Irene Mavrakis all’Associated Press.
La dottoressa esce con i volontari a perlustrare le zone colpite dalle fiamme. Lì ha visto scene macabre: animali bruciati vivi perché incatenati e incapaci di liberarsi. Molti cani e gatti hanno arti spezzati. Altri hanno riportato ferite più gravi, come un micio che è stato portato alla clinica con gli occhi bruciati.
La maggior parte degli animali domestici salvati presso la clinica – spiega la dottoressa – deve ancora essere recuperata dai loro proprietari. Solo cinque delle dozzine di cani portati è stato reclamato.
Ma non il gattino che ha lottato per vivere. Lui è stato adottato da Evangelia Gkika, una residente del posto, che l’ha chiamato Fuoco. «Ho chiesto quale fosse l’animale più devastato dalle fiamme e mi hanno presentato lui – dice Gkika -Ed è stato amore a prima vista».
Fonte: LaZampa
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