I gatti e le carezze
Vi è mai capitato che il vostro gatto, mentre lo state accarezzando, tutto d’un tratto inizi a mordervi e a graffiarvi?
E’ un problema che molti proprietari di gatti lamentano di frequente. Sembra che l’animale tolleri il contatto e le interazioni fisiche col proprietario per un periodo limitato di tempo, per poi iniziare a mordere e graffiare.
l gatto afferra il proprietario con gli artigli delle zampe anteriori e scalcia con quelle posteriori; inoltre, i movimenti della vittima per cercare di sottrarsi fanno sì che l’attacco si protragga e diventi sempre più intenso.
Questi gatti sono apparentemente amichevoli e desiderosi di contatto prima che inizi l’attacco vero e proprio; quest’aspetto “spiazza”il proprietario che li descrive infatti come soggetti imprevedibili. In realtà appena prima che inizi l’attacco il gatto si irrigidisce, porta le orecchie indietro fino ad appiattirle sulla testa, le pupille si dilatano e la coda viene mossa a scatti. Il proprietario descrive il gatto come in stato confusionale o in preda al panico. Dopo l’aggressione spesso manifesta dei comportamenti alternativi come il grooming: inizia a leccarsi e pulirsi il pelo.
Non si sa perché questi gatti si comportino così, ma gli studiosi ipotizzano che la soglia di tolleranza alle manipolazioni di questi soggetti sia bassa per una mancanza di abitudine al contatto con le persone durante le prime fasi di vita del gattino. In determinate situazioni questa aggressività può essere vissuta dal gatto come un gioco interattivo con il proprietario che si trasforma poi in un vero e proprio comportamento predatorio nei confronti della mano del proprietario.
Un’altra ipotesi è che ci siano delle terminazioni nervose del dolore che si sovrappongono a quelle del tatto e quindi si creerebbero delle situazioni di forte eccitazione e dolore nel gatto quando viene accarezzato.
COSA FARE?
Come possiamo fare se ci troviamo di fronte ad un gatto con questo problema? È importante abituare il gatto in maniera graduale al contatto con le persone: accarezzare il gatto solo quando si avvicina lui, accarezzarlo solo per brevi periodi e interrompere le carezze prima che il gatto inizi ad agitarsi. È importante non mettergli le mani nella pancia e non sollevarlo da terra prendendolo in braccio, ma aspettare che sia lui a scegliere di salirci sulle gambe.
Bisogna imparare a leggere il linguaggio posturale del proprio gatto: se inizia ad irrigidirsi, se porta le orecchie indietro, se le pupille si dilatano o se inizia muovere la coda a scatti dobbiamo interrompere tutte le interazioni con lui. Nel momento in cui aggredisce mentre lo stiamo toccando, evitare di tirar via la mano, ma immobilizzarsi e aspettare che il gatto si sia fermato per allontanarsi. Se la situazione fosse pesante è possibile mettere in atto una terapia comportamentale per far sì che il gatto associ le interazioni col proprietario, in particolar modo le carezze, a un qualcosa di positivo.