I gatti leggono i nostri rimproveri solo come aggressioni caotiche
In pochi sanno come ascoltarli. È inutile sgridarli quando stanno facendo qualcosa che non dovrebbero fare, come affilare le unghie nei tappeti e nel divano appena acquistato. Un gatto non è un cane e non lega la nostra reazione negativa con il suo comportamento. Questo si spiega con il fatto che i gatti si sono evoluti come cacciatori solitari e dunque non hanno avuto bisogno di leggere indizi sociali, specialmente quelli relativi al comportamento. Leggono i nostri rimproveri solo come aggressioni caotiche. Per il gatto, quindi, siamo solo dei folli primati che li attaccano senza una ragione, spiega il dottor Buffington. Non solo: incutiamo loro paura, li stressiamo e indeboliamo le loro difese immunitarie. I gatti si ammalano quando vogliono esprimere i loro comportamenti naturali e non possono farlo, perciò faranno di tutto per continuare ad affilare le unghie nei tappeti, ovviamente quando non possiamo vederli.
L’unico modo per fare capire a un gatto cosa non deve fare è modificare l’ambiente. Ad esempio, mettendo qualcosa che non gli piace nei punti in cui preferiamo non si avvicini, come strisce di carta d’alluminio. Oppure, meglio ancora, offrendogli modi alternativi per manifestare la sua “felinità”: un vaso di erba-gatta o un tiragraffi. Quando il gatto si comporta bene, è molto importante che riceva un premio, un bocconcino prelibato, oppure una coccola.
Per approfondimenti leggi anche : Come rimproverare un gatto in modo corretto