La tecnologia, oramai, è una vera e propria onda estremamente difficile da fermare. Il concetto di progresso è, da tempo, ritenuto benevolo dai più. In questo scenario rientra anche il 5G, la nuova connessione legata alla rete mobile che dovrebbe essere accessibile dal 2020. Tuttavia, c’è chi solleva dubbi sulle ripercussioni dell’attuazione di questa tecnologia. Qualcuno si chiede, ad esempio: il 5G è pericoloso per gli animali?
A tal proposito, è di particolare interesse un post pubblicato su un gruppo Facebook. Il post è stato pubblicato allo scopo di “esporre pareri, consigli, testimonianze, suggerimenti”, e non ha pretese di valenza scientifica. E allo stesso modo, è opportuno specificare che Per appassionati di Gatti non pretende di fare, né è qualificato a fare, divulgazione scientifica. In questa sede si riportano semplicemente notizie reperite in rete.
Il 5G, sigla che sta per “quinta generazione”, è una tecnologia di connessione in via di sviluppo. Nato dalla collaborazione della Next Generation Mobile Networks Alliance, cioè l’associazione di operatori, venditori, produttori e istituti di ricerca operanti nel settore della telefonia mobile, permetterà di raggiungere una velocità di connessione tra le 100 e le 1000 volte più veloce rispetto al 4G LTE. Inoltre, permetterà di interagire con i dispositivi IoT, vale a dire “Internet of Things”: si tratta di oggetti programmati in modo da eseguire una serie di azioni programmate secondo determinati criteri. Un esempio può essere una sveglia che suona in anticipo se sulle strade si rileva traffico intenso.
Il funzionamento del 5G si basa sulle onde millimetriche, in altre parole le onde radio comprese tra 30 e 300 GHz.
Poiché queste onde si diffondono con più difficoltà nell’aria e tra le pareti degli edifici, serve una maggiore quantità di ripetitori perché questa tecnologia funzioni correttamente. E proprio questo preoccupa alcuni.
Chi si chiede se il 5G è pericoloso per gli animali, probabilmente pensa a un fatto accaduto recentemente in più di una città luogo di sperimentazione.
Secondo alcune fonti, in alcune città “Smart City” (così si chiamano le città scelte per la sperimentazione) in Olanda, a L’Aquila e a Milano si sono verificate numerose morti di insetti e animali, in particolare uccelli. E il sito web Oasi Sana ha promosso l’invio di una petizione a sfavore del 5G.
Nel testo della petizione, nello specifico, vengono citati i risultati delle ricerche intraprese dal National Toxicology Program e dall’Istituto Ramazzini di Bologna. Si parla, nei ratti soggetto di sperimentazione ed esposti alle stesse frequenze utilizzate in Italia, di tumori maligni al cuore e al cervello, tumori combinati nelle ghiandole surrenali, schwannomi maligni del cuore e aumenti dell’incidenza di altre lesioni, come l’iperplasia delle cellule di Schwann, gliomi maligni, tumori del cervello.
Se il 5G è pericoloso per gli animali, potranno stabilirlo solo gli esperti. La domanda, però, rimane: è capitato a qualcuno di notare comportamenti strambi nei propri animali?
Fonte: www.gcomegatto.it
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