La realtà è un tantino diversa e, se è vero che le capacità di sopravvivenza di un gatto sono nettamente superiori a quelle di un cane o di un cavallo, è anche vero che ci sono alcune malattie che costituiscono un po’ il tallone d’Achille della sua anzianità. Tra queste, la più comune è sicuramente l’insufficienza renale, acuta e cronica.
Il rene del gatto è un organo molto delicato che va in crisi facilmente per numerosi motivi, per cui quando Micio ha una certa età è bene prendere le dovute misure di cautela. Uno dei primi sintomi che qualcosa non va è l’eccessiva sete ma quando ci si accorge di questo spesso l’organo è già compromesso.
Da pochi anni abbiamo un semplice esame del sangue (SDMA) che è in grado di svelare, con largo anticipo, i danni renali. Il consiglio dunque, per gli umani che convivono con i gatti dai dieci anni in su, è quello di sottoporre il micio a un prelievo di sangue (talvolta in sedazione se il gatto non è propriamente d’accordo), almeno una volta l’anno a partire dai 9/10 anni, per prevenire l’insorgenza di nefropatie prima che esse diventino non più curabili. parlatene con il vostro veterinario di fiducia.
L’ esame delle urine è per importanza, al terzo posto nella classifica degli esami diagnostici, di poco preceduto nella graduatoria dall’emocromo con formula e dal biochimico del sangue.
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