Alaa, l’autista di ambulanze siriano che salva i gatti di Aleppo
Ad Aleppo, la città più grande della Siria, gli abitanti hanno lasciato le loro case per trovare un rifugio più sicuro dai bombardamenti. Tra ciò che ciò che resta alle loro spalle ci sono anche loro, i gatti, che ora ora vagano per la città senza che nessuno si prenda cura di loro.
Eppure anche per loro, in mezzo alla distruzione, alla morte e alla violenza, esiste un angelo. Si chiama Alaa, fa l’autista di ambulanze e, quando non sta correndo per la città per salvare vittime della guerra civile siriana, trova ancora il tempo e l’energia per aiutare le vittime meno conosciute del conflitto, gli animali.
Alaa spende circa 4 dollari dei suoi risparmi ogni giorno per la carne con cui sfama circa 150 randagi nel quartiere di Masaken Hanano, che ormai resta quasi del tutto distrutto e deserto.
Alaa vive in una zona controllata dai ribelli, quindi bersagliata dall’esercito regolare e anche dall’Isis, ma non è in alcun modo legato ad alcuna fazione politica né tanto meno di estremisti religiosi. E’ un semplice civile, non è un combattente né è politicamente attivo. Ha amici musulmani, cristiani e ebrei, e il suo unico interesse è il bene degli altri esseri viventi.
Grazie ai fondi raccolti attraverso il gruppo di Facebook “Il gattaro d’Aleppo” e al prezioso aiuto del Direttore della Syria Charity, Alaa ha potuto dare vita a decine di progetti di bene. Continua ad investire il suo stipendio e mette giornalmente a rischio la sua vita, sia durante il suo lavoro di soccorritore che nel resto della giornata, pur di reperire cibo, medicinali, vestiti e beni di prima necessità.
Grazie alle donazioni raccolte fino ad oggi, Alaa ha creato un pozzo d’acqua, un parco giochi per i bambini e un rifugio per gli animali, dato un generatore elettrico ad una scuola, acquistato 2 ambulanze (la prima è stata bombardata), dato cibo, medicinali, vestiti a centinaia di famiglie, aiutato l’associazione delle donne vedove, gli orfanotrofi, gli istituti per le persone disabili e un Monastero Cristiano.
Le azioni di Alaa di amore e cura verso ogni essere vivente sono d’esempio per l’umanità intera: hanno già realizzato il miracolo di riunire 4000 persone di razze e religioni diverse, che si riconoscono nel bene che compie.
“Un uomo di tale bontà e altruismo merita di essere conosciuto e che la sua storia venga raccontata – commenta il sindaco Paolo Micheli -. Le sue gesta sono di così grande valore e impatto che merita il Premio Nobel per la pace. Segrate è in prima linea e ha presentato ufficialmente la sua candidatura, con l’apprezzamento dell’ambasciatore norvegese a Roma. La Siria può e deve trovare la pace a partire da persone come Alaa”.