Il gatto per certi versi è proprio il contrario: ci ama e viene da noi quando stiamo fermi e ci stiamo rilassando. Molti ridono quando affermo che il gatto è un animale “da aperitivo”, per sottolineare come per il micio diventiamo irresistibili se solo esprimiamo palesemente il dolce far niente. Se di sera sedete sul divano, esausti dalla giornata di lavoro, in quella sorta di coma dove anche una sola frase diventa pesante come un macigno, ecco che il gatto arriva e si accoccola accanto a voi in un tripudio di espressioni regressive, dalle fusa all’impastare. Se poi le forze vi mancano a tal punto da lasciarvi sul sofà come un vestito appena tolto, il gatto comincerà a strusciarsi – che significa “guarda, che tu mi appartieni!” – interpretando al massimo le sue vocazioni sociali.
Chi afferma che al gatto basta del cibo e una casa calda consiglio di lasciare la ciotola piena e di provare a dimenticare la porta della camera aperta. Alle prime ore del mattino verremo puntualmente svegliati dal micio, che ci rivolge insistenti attenzioni non perché ha bisogno di mangiare ma semplicemente perché lì distesi nel letto, così immobili e passivi, siamo per lui irresistibili. Anche le persone che hanno paura dei gatti, con i loro movimenti circospetti e misurati, non si rendono conto di avere un appeal incredibile per il piccolo felino che puntualmente salterà loro in grembo.
Fonte: marchesinietologia anche per approfondire l’argomento
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