Etologia e comportamento
Osservando attentamente la postura di un gatto è possibile capire quale è il suo stato d’animo in quel momento, come si sta ponendo di fronte ad una certa situazione (gradita o sgradita che sia) e, persino, in che relazione si sta mettendo nei nostri confronti.
I gatti, infatti, inviano attraverso il movimento e la posizione della coda e attraverso le espressioni facciali (orecchie, baffi, occhi, bocca) dei macro-segnali al mondo esterno con i quali, letteralmente, “parlano” di se stessi e del loro umore.
Nell’immagine sottostante è possibile vedere una estrema sintesi di alcune delle posture tipiche ed una loro possibile, probabile interpretazione.
E’ molto, molto importante capire da subito che ogni postura va valutata osservando il gatto nel suo insieme e nel contesto, non solo nel singolo segnale, altrimenti si rischia sempre di incappare in interpretazioni approssimative, se non addirittura di fraintenderle.
Se si osserva il dettaglio della postura a sinistra, ad esempio, la didascalia ci dice che un gatto che gonfi la coda e tenga le orecchie indietro è un gatto spaventato. In realtà, ci sono gatti che per comunicare lo stesso messaggio non gonfiano affatto la coda: possono tenere le orecchie indietro, la coda molto vicina al corpo e il corpo in posizione accucciata. Dunque, ci vuole una certa elasticità (e un pizzico di esperienza) per interpretare correttamente i segnali emessi dalle posture, ricordandosi sempre di metterli in relazione con le espressioni facciali.
Nella figura vengono illustrate le quattro espressioni facciali più estreme:
occhi ben aperti, bocca chiusa, baffi e orecchie rilassati (immagine in alto, a sinistra): il micio è sereno, tranquillo e pronto ad interagire con il mondo circostante
occhi leggermente socchiusi, orecchie piegate all’indietro di quasi 180 gradi (immagine in alto, a destra): il micio è molto teso, irritato, probabilmente la sua coda si sta agitando nervosamente. In questi casi è meglio non insistere nell’interazione perché potrebbe seguire una reazione aggressiva dovuta alla sua esasperazione.
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