Se per chi ha un cane andare in vacanza (a patto di scegliere le mete giuste e seguire alcune regole di buon senso), è tutto sommato facile, per chi ha uno o più gatti l’estate rischia di essere un periodo piuttosto complesso.
A differenza di Fido infatti, Micio non è abituato a viaggiare. Per di più i gatti sono animali piuttosto abitudinari e vivono male i cambiamenti, soprattutto quelli di ambiente: proprio per questo motivo l’ipotesi di trasferire il gatto in una pensione durante l’estate è da valutare con attenzione, magari coinvolgendo anche il veterinario di fiducia.
In linea generale la soluzione migliore sarebbe quella di trovare un cat sitter che possa venire in casa ad accudire il gatto durante la nostra assenza e che, oltre a provvedere alle sue necessità, gli dedichi un po’ di tempo facendolo giocare.
Ma se proprio non è possibile vediamo come fare per organizzare delle vacanze che siano rilassanti per noi, ma anche per il nostro amico felino.
Prima di affrontare un viaggio con il gatto è bene fargli fare una visita di controllo dal veterinario spiegandogli anche dove ci sta recando: in alcuni paesi e in alcune regioni d’Italia ci sono infatti malattie endemiche assenti in altre zone per le quali può essere obbligatoria o consigliabile una specifica vaccinazione.
In Trentino Alto Adige per esempio è obbligatoria la vaccinazione contro la rabbia anche per cani, gatti e furetti turisti.
Libretto sanitario, passaporto (se si va all’estero), le sue ciotole, la sua coperta preferita, giochi e palline, acqua e, se il viaggio è molto lungo, anche la sua pappa: in fondo le cose da portare per il gatto non sono tante.
Anche se i felini solitamente non lo amano, per il periodo estivo può essere utile dotarli di un collarino con indicati tutti i nostri recapiti: potrebbe tornare utile in caso di fuga del nostro amico peloso.
Chi volesse strafare può ricorrere all’ hi tech: ormai da qualche anno esistono in commercio collari con trasmettitore GPS che consentono di trovare il gatto scomparso con precisione millimetrica, semplicemente seguendone gli spostamenti sul PC.
Portare un gatto in albergo, in generale, non è una buona idea, nemmeno se l’hotel dichiara di accettarlo volentieri. Il nostro finirebbe infatti per passare quasi tutta la giornata da solo in camera e sarebbe esposto al viavai del personale che entra nella stanza per rassettarla: potrebbe spaventarsi e addirittura fuggire a zampe levate.
Meglio quindi optare per altre soluzioni, per esempio una casa in affitto. É comunqe bene ricordare che il gatto è molto affezionato alle sue cose e avere con sé gli oggetti con cui convive quotidianamente può farlo sentire più sicuro e aiutarlo vivere meglio la sua vacanza. Cuccia, lettiera, giocattoli e ciotole gli permetteranno di ritrovare odori che gli sono famigliari.
UN PO’ PER VOLTA
Una volta arrivati nella nuova casa, può essere utile limitare al gatto il territorio consentendogli di muoversi in un ambiente ristretto e, in un secondo tempo, permettergli gradualmente di circolare in tutte le zone della casa. La apparente costrizione iniziale serve a farlo abituare pian piano ai nuovi ambienti. Per aiutare il piccolo felino a non sentirsi troppo spaesato gli si può passare una garza sulle guance e successivamente passarla sugli stipiti delle porte e negli angoli delle stanze in modo da diffondere il suo odore per la casa.
Meglio quindi non cimentarsi in lunghi trasferimenti senza un minimo di preparazione invernale: qualche giro in auto durante l’anno servirà ad abituarlo ai rumori e agli odori della strada.
In macchina il gatto deve viaggiare nel trasportino chiuso e coperto con un telo per tenerlo più tranquillo. Qualche giochino scelto tra quelli a cui è più affezionato servirà a rendergli meno noioso il tragitto.
Assolutamente da evitare l’apertura della gabbietta in autogrill o zone di sosta per “far sgranchire le gambe al gatto”: potrebbe scappare spaventato, magari proprio in mezzo all’autostrada.
Ovviamente il trasportino non va lasciato in auto mentre noi ce ne andiamo a pranzo: in estate, nell’abitacolo di una vettura chiusa, le temperature superano rapidamente i 50° con conseguenze letali per il gatto.
In treno. Se proprio Micio non ne vuol sapere dell’auto, potete sempre optare per il treno: su quasi tutti i treni nazionali i gatti possono infatti viaggiare gratuitamente dentro al loro trasportino, anche in cuccetta o vagone letto. Per tutti i dettagli sulle condizioni di trasporto potete consultare il sito di Trenitalia.
In nave. Chi decide di muoversi su navi e traghetti è bene che si informi per tempo presso la compagnia di navigazione scelta: le regole e le tariffe per il trasporto degli animali variano infatti da vettore a vettore. Su alcuni traghetti i gatti possono essere portati nelle cabine, mentre su altri devono obbligatoriamente viaggiare nel gattile di bordo. Quest’ultima esperienza per il nostro amico rischia di non essere particolarmente piacevole perchè si troverà chiuso in gabbia, senza il suo padrone, in un luogo sconosciuto.
Mici con le ali. Anche per gli aerei le regole e i costi per il trasporto degli animali variano da compagnia a compagnia. In linea di massima i gatti si possono portare a bordo dentro al loro trasportino (che deve essere del tipo omologato dalla IATA), a patto che non ecceda le dimensioni e il peso di un bagaglio a mano.
ESTATE ROVENTE
In vacanza o in città, al mare o in montagna, uno dei pericoli dell’estate è rappresentato dal caldo. Se il vostro amico peloso dovesse manifestare i sintomi del colpo di calore (ipertermia, abbattimento, perdita di conoscenza, respirazione difficoltosa) affrettatevi ad abbassargli la temperatura corporea trasferendolo in un luogo ventilato e applicandogli sul corpo delle pezze imbevute di acqua fredda.
Niente ghiaccio, perchè potrebbe causare scompensi e shock cardiaci. E poi, appena possibile, è indispensabile portarlo dal veterinario che somministrerà tutte le cure del caso.
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🌊🌞BUONE VACANZE‼ 🌊🌞
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