Karl Lagerfeld e l’amore per la gatta Choupette

Non avrei mai pensato che mi sarei innamorato in questo modo di una gatta». Così diceva in un’intervista alla Cnn nel 2013 Karl Lagerfeld. Lo stilista e direttore creativo di Chanel, morto all’età di 85 anni, non ha mai nascosto il suo profondo sentimento per Choupette, la gatta Birmana che viveva con lui dal 2011.

«Bisogna dire che è irresistibile. È una cosa inaspettata, non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadermi – ha detto nel 2013 in un’intervista alla tv francese La Point -. Rido di me stesso, ma questo non cambia i fatti. Quando manca per qualche ora perché magari è dal veterinario, trovo che la casa sia un mortorio, e quando sono in viaggio ho bisogno che le persone che si occupano di lei mi mandino in continuazione delle foto, per mostrarmi che sta bene».

E quando l’intervistatore Marc-Olivier Fogiel gli fa notare che forse era un po’ azzardata come affermazione, Lagerfeld lo tranquilizza: «Non dà fastidio a nessuno. Choupette ha la sua piccola fortuna in caso mi succedesse qualcosa, è un’ereditiera. Chi si occupa di lei non sarà mai in miseria, i soldi delle fotografie nelle quali è apparsa non li prendo, li metto da parte per lei».

In origine la gatta apparteneva al modello francese Baptiste Giabiconi che gliel’aveva affidata per due settimane nel Natale 2011 mentre era all’estero. Poi Lagerfeld si è rifiutato di riconsegnargliela. Di lì in poi Choupette è diventata una presenza costante anche in molte uscite pubbliche dello stilista e su diversi media: sin dal 2012 la gatta ha una sua pagina Twitter, @ChoupettesDiary, che oggi conta 48900 follower, e spesso è stata protagonista dei servizi di riviste di moda spingendo Lagerfeld a dire «Le persone sono sbalordite da lei … Presto la gente parlerà più di Choupette che di me!».

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