Kito, il gatto esuberante ne ha fatta una di troppo

Il proprietario del felino che semina discordia in un quartiere sangallese aveva ricevuto un ultimatum. Ma non è riuscito a risolvere il problema. L’animale ha ora una manciata di giorni per trovare una nuova sistemazione.

Foto di Shashank Kumawat da Pexels

SAN GALLO – Un gatto del Bengala è riuscito a far impazzire un intero complesso residenziale. Kito, questo il suo nome, non solo si diverte a litigare con tutti gli altri felini che gli capitano a tiro, ma ha anche la fastidiosa abitudine d’intrufolarsi negli appartamenti dei suoi vicini nel cuore della notte, impedendo loro di dormire.

Alla fine di agosto, l’amministrazione immobiliare aveva dato un ultimatum di un mese al suo proprietario per risolvere il problema.

«Ho accettato la decisione» – Quest’ultimo ha deciso quindi di non lasciarlo uscire la sera e di somministrargli sedativi erboristici. Secondo lui le misure adottate avrebbero dato i loro frutti. «Per tre settimane è tornata la pace». Non abbastanza, però, agli occhi dei vicini.

Il cinquantenne, infatti, martedì ha ricevuto una nuova lettera. Un secondo ultimatum per l’esattezza. Definitivo, questa volta: Kito ha dieci giorni per trovare una nuova casa. Purtroppo avrebbe morso un altro gatto. «Ho accettato la decisione», spiega il proprietario, senza nascondere il proprio sgomento. «Non voglio più combattere e non posso più sopportare questa guerra». Contattata, l’amministrazione conferma l’ultimatum senza voler fornire ulteriori dettagli.

«Sarà sempre per il capro espiatorio» – All’inizio, il proprietario aveva preso in considerazione l’idea di trasferirsi con il suo gatto. Ma dopo averci pensato più volte ha ritenuto che non sarebbe servito a nulla. «Kito ormai è conosciuto in città. Sarà sempre per il capro espiatorio».

Per questo il suo padrone gli sta cercando una nuova casa, possibilmente fuori città, dove possa divertirsi senza disturbare nessuno. «Non lo vendo. Non voglio soldi. Voglio solo trovargli un bel posto in cui vivere».

Fonte: tio20