Il profilo psicologico di chi sceglie un gatto

Dietro la predilezione per l’uno o per l’altro si cela l’intima sfera delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti, e rappresenta lo specchio di chi veramente siamo.

A qualcuno potrà sembrare un gioco, ma in realtà il preferire l’uno rispetto all’altro rappresenta il confronto tra modi di essere diversi ed anche di differenti visioni della vita. Ogni animale, infatti porta con se un bagaglio etologico che lo porta ad essere in un determinato modo, piuttosto che in un altro e che lo fa comportare di conseguenza in modo sociale, come il cane o in modo indipendente e solitario come il gatto. L’animale che amiamo di più rappresenta quindi lo specchio di ciò che siamo.

Gatto:

Quando pensiamo al gatto, il termine “padrone” sembra davvero inappropriato. La sua bellezza, la sua grazia e quell’alone di mistero che lo circonda ci soggiogano e ci ritroviamo a sperare che ci conceda le sue attenzioni e la sua fiducia ogni giorno di più. Chi è il vero padrone quindi? Con il gatto viviamo una condizione paritaria, viviamo insieme condividendo gli stessi spazi, senza che nessuno invada troppo lo spazio altrui, è come dire: “stiamo insieme perché ci va di stare insieme, senza costrizioni, ognuno però nel rispetto degli gli spazi dell’altro”. È sbagliato pensare che il gatto non si leghi al proprio compagno umano (padrone suona un po’ eccessivo), tutt’altro. il gatto è in grado di amare molto il proprio amico umano, ne cerca e ne apprezza la compagnia, desidera ricevere e dare affetto, ma mantiene comunque la sua indipendenza. Ama anche starsene da solo, e talvolta non vuole farsi trovare, chi ha il piacere di condividere la propria vita con un gatto sa perfettamente cosa intendo. Se il tuo gatto non vuole farsi trovare, sa benissimo come farlo. Sarà capitato anche a voi di cercarlo e dopo averlo chiamato a lungo, scoprire che sonnecchia tranquillo in un posto dove non immaginavamo potesse essere. È come se ci fosse un tacito accordo fondato sulla libertà.

La convivenza con un gatto, non è di tutto riposo, anche se a differenza del cane richiede un po’ meno impegno nella gestione quotidiana, non si deve portare fuori per fargli fare i suoi bisognini, basta una lettiera e lui si abituerà senza grossi problemi a considerarla la sua toilette, a differenza del cane, può rimanere solo anche per diverse ore senza particolari problemi, ciò non significa che non richieda affetto ed attenzioni. Tra gatto e “padrone” deve stabilirsi un’affinità psicologica fondata sulla reciproca esigenza di libertà e indipendenza. Un po’ lunatico, a volte capriccioso, non sarà mai un compagno “a comando”. Inutile illudersi di esercitare su di lui un vero controllo. Come si fa a mettere un guinzaglio a uno spirito libero, a un libero pensatore? Ma è proprio questa indipendenza il fondamento del suo grande fascino.

Alessandro Busi Psicoterapeuta

 

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