L’AQUILA – Nel grande romanzo dell’Aquila, nascosta tra le pieghe di vicoli e angoli di città, fa capolino una figura enigmatica. Il gatto, con la sua grazia silenziosa, intreccia da sempre la sua vita con quella del mondo urbanizzato.
I gatti dell’Aquila si radunano in luoghi nascosti, scelgono con saggezza gli anfratti dove rintanarsi, per lo più palazzi abbandonati e non ancora ricostruiti, e quelli da cui scrutare il nostro mondo, vicoli, aiuole, slarghi, parchi.
Dove i rumori della città si ritirano è facile incontrarli.
Con i loro passi felpati attraversano tetti e balconi, una città sconosciuta a noi umani dove si mescolano gatti randagi, gatti di colonia e gatti domestici abituati all’uscita. Una danza silenziosa che si snoda sulla pietra e dove ogni mossa è ben studiata: chi sorveglia il cortile di casa, chi si avventura per strada. Tutti hanno un fascino unico. E’ questo loro potere carismatico
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