La leucemia felina è una malattia contagiosa molto diffusa fra la popolazione felina. Causa di elevata mortalità, la patologia è causata da un retrovirus, denominato Felv (dall’inglese Feline leukemia virus)e trasmesso dall’animale infetto tramite saliva, secrezioni o sangue. Il contagio può avvenire anche nelle fasi iniziali dell’infezione, quando il gatto non manifesta ancora alcun sintomo. E purtroppo una gatta, se è stata contagiata, può trasmettere l’infezione ai suoi piccoli durante la gravidanza.
Leucemia felina, conoscere la malattia per prevenirla
La leucemia felina colpisce molto spesso i gatti che vivono all’aperto o i randagi. La sua alta potenzialità di contagio la rende, infatti, una patologia specifica proprio nelle popolazioni feline più a rischio. “La leucemia felina è una malattia virale tipica del gatto provocata da un retrovirus. L’infezione da Felv è pericolosa per la salute del gatto domestico perché si tratta di un virus con un elevato potenziale patogeno – spiega il dottor Luca Carletti, medico veterinario –. Questo significa che è in grado di deprimere fortemente il sistema immunitario e creare delle condizioni patologiche anche molto severe per l’animale (infezioni e tumori, soprattutto linfomi)”.
Purtroppo una parte dei soggetti colpiti possono essere interessati anche da quella che si chiama infezione “regressiva”, ovvero da una sorta di infezione “nascosta” che dai test comuni non viene rilevata, ma che è comunque in grado di causare la malattia, seppur meno frequentemente e magari in età più avanzata rispetto al contagio.Il controllo veterinario del gatto di casa diventa, quindi, basilare per la sua salute e il suo benessere. “I gatti normalmente si contagiano per contatto diretto con fluidi infetti di altri felini ed è molto comune l’infezione legata a lotte territoriali o convivenza con soggetti positivi”, continua Carletti. In altre parole, la maggiore promiscuità del nostro gattino lo espone a una possibilità di contagio più elevata. Attenzione, quindi, al gatto che ama gironzolare in giardino o in strada e a quello che viene attratto da risse e da litigi con i suoi simili, specie se randagi.
Le cure e il vaccino per la leucemia felina
La leucemia felina colpisce di preferenza i gatti giovani, e in particolari quelli randagi o che vivono all’aperto. Una parte dei felini che viene infettata riesce ad eliminare il virus spontaneamente e diventare immune, anche se non è nota la durata di questa immunità naturale. Nei gatti in cui non si sviluppa l’immunità, invece, il virus invade l’organismo, in particolare il midollo osseo, dove vengono prodotte le cellule del sangue e quelle responsabili delle difese immunitarie.
“Non esiste una cura definitiva nei confronti dell’infezione da leucemia felina, ma ci sono cure di supporto (come per esempio i farmaci che aiutano l’attività del sistema immunitario) in grado di aiutare ad allungare l’aspettativa di vita del soggetto infetto, garantendone anche una buona qualità. Tuttavia, un gatto Felv positivo rimane un felino a maggior rischio di contrarre patologie neoplastiche e infettive, nonché un animale con minore aspettativa di vita di un gatto sano”, spiega Luca Carletti.
Al momento esiste un vaccino contro la Felv (lo possono fare solo i gatti testati come negativi) che fa parte dei cosiddetti vaccini “non-core”, ovvero non obbligatori, ma consigliati in caso di convivenza in colonie o ambienti con molto ricambio di gatti, oppure se l’animale trascorre parecchio tempo all’aria aperta, in quanto ciò lo mette a maggior rischio di contrarre l’infezione. Buona norma è, allora, vaccinare il proprio gattino se la vita che conduce lo espone al contagio con altri felini potenzialmente portatori della malattia. Altro accorgimento importante è la visita periodica dal veterinario curante per poter identificare la malattia al suo primo apparire. Nel caso della leucemia felina, infatti, un’alimentazione controllata e cure opportune possono essere in grado di aiutare il gatto a condurre un’esistenza normale e in pieno benessere.