LA MALASANITA’ VETERINARIA PUO’ COLPIRE ANCHE TE!
Coloro che vivono con un cane, un gatto o altro compagno a quattro zampe lo considerano spesso UN FAMILIARE A TUTTI GLI EFFETTI.Purtroppo però, rispetto agli altri familiari sono molto meno tutelati contro la malasanità. Infatti non vi sono norme legislative che permettano di tracciare l’operato di un medico veterinario, come avviene per i nostri medici. Refertazione clinica e consenso informato sono prescritti solo dal codice deontologico e quindi sono gli stessi veterinari a giudicare il loro operato. Risultato: la malasanità veterinaria e MOLTO PIU’ DIFFICILE DA PROVARE rispetto a quella che colpisce noi.
Il mio caso rappresenta un esempio emblematico: il veterinario che non ha seguito la buona prassi chirurgica per la mia Lea e che non mi ha messo in condizione di rilasciare il consenso informato come avviene per la medicina umana (come risulta dal verbale dell’ordine dei medici veterinari di Brescia) ha visto archiviare il mio esposto e CONTINUA TRANQUILLAMENTE A LAVORARE; invece sono stato condannato io per ingiurie (in primo grado) per avergli detto davanti a terzi “mi hai aperto il cane per niente”, in quanto questo lede l’onore del professionista! Poi ho vinto l’appello perché il fatto non sussiste, ma ho perso tempo e soldi.
La mia storia potete TROVARLA QUI, compresi i documenti che lo provano www.maipiucomelea.it
La malasanità veterinaria PUO’ COLPIRE CHIUNQUE abbia un familiare a quattro zampe in casa, ma è un fenomeno ancora troppo poco conosciuto. A me questo è capitato in quanto non sapevo nulla della malasanità veterinaria e mi sono fidato di un veterinario che ha sfruttato la mia disperazione.
Per questo vi CHIEDO di leggere la mia storia e di darmiSOLIDARIETA’ nella mia richiesta all’Ordine dei medici veterinari di Brescia di rivedere il mio caso, alla luce di nuovi documenti che sono emersi; essi dimostrano che il veterinario ha fornito una versione non vera sullo svolgimento di un fatto che ritengo importante: mi ha fornito una foto “sbagliata” riguardante l’operazione che aveva eseguito; dopo che l’ho scoperto con un’autopsia, ha dichiarato anche all’Ordine che era stato il suo collega a scambiarla per errore; durante la causa che ha intentato contro di me per ingiurie (che ha perso in appello perché il fatto non sussiste, ma intanto ho dovuto perdere tempo e soldi in udienze), ha dovuto ritrattare ed ammettere che l’aveva scambiata lui.
CHIEDO anche AI PARLAMENTARI di affrontare la questione a livello legislativo, con l’approvazione di una norma che parifichi la tracciabilità dell’operato dei medici veterinari a quella dei medici per gli umani, come già proposto dalla senatrice Serenella Fucksia, con pari sanzioni per quanto riguarda l’obbligo di consenso informato e refertazione. Se ci fosse stata questa norma, il veterinario che ha operato Lea adesso starebbe passando i suoi guai.
CHIEDO infine alle ASSOCIAZIONI animaliste e di consumatori di considerare la malasanità veterinaria come un problema importante, diffondendo le informazioni e le proposte dell’associazione Arca 2000, sorta proprio con lo scopo di combattere la malasanità veterinaria e che mi ha permesso di non arrendermi come purtroppo fanno tanti, rassegnandosi impotenti di fronte alla mancanza di norme che permettano di far valere anche in tribunale le proprie ragioni.
IO NON MI RASSEGNO, E SE SAREMO IN TANTI A NON RASSEGNARCI, I NOSTRI AMICI CON ZAMPE, ALI E PINNE CE NE SARANNO GRATI!
PER FIRMARE LA PETIZIONE: FIRMA PETIZIONE.
Roberto Marchi – Praticello di Gattatico – RE
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