La storia di tennies: La gatta che ha aspettato per mesi il suo umano davanti all’ospedale
Di lei, non c’è più traccia. Sparita Tenny, la gatta che aspetta davanti all’ospedale. Viveva da tempo in ospedale: probabilmente era in attesa del suo umano che dall’ospedale non è più uscito. La storia di Tenny (nomignolo che ricorda la sua tenacia) commosse molti, tanto che venne presa in carico dagli stessi operatori ospedalieri. Tenny è scomparsa nel nulla. In precedenza non si era mai allontanata per più di qualche ora.
Storia di Tenny, gattina che attende. Staziona davanti alla portineria dell’ospedale e guarda speranzosa l’ingresso. Come se si aspettasse che da un momento all’altro da quelle porte a vetri uscisse una persona cara, forse il suo umano. Che forse in ospedale ci è entrato e non è mai più tornato a casa. È da parecchio tempo che Tenny ha fatto dell’ospedale la sua casa. I dipendenti dell’azienda sanitaria l’hanno notata ancora lo scorso inverno quando, incurante del freddo e della pioggia, la gattina ha continuato a sorvegliare l’ingresso della struttura. Una presenza che ha commosso tanti lavoratori che hanno adottato la gatta. Ribattezzata Tenny, diminutivo di tenacia. C’è stato chi ha portato una cuccia, in modo da fornirle un riparo nel giardinetto dell’ospedale. Altri le forniscono tutti i giorni di cibo e acqua. C’è stato chi l’ha portata dal veterinario per farla sterilizzare.
IL RICHIAMO E c’è stato chi le aveva pure trovato una casa, una famiglia pronta ad accoglierla. Niente da fare Tenny ha resistito per un paio di giorni nella sua nuova sistemazione poi è scappata. Per ritornare davanti alla portineria dell’ospedale, tenace e risoluta nella sua perenne attesa di rivedere colui o colei che, con ogni probabilità, in questo mondo non c’è più. Tenny sembra quasi essere la versione felina di Hachiko, il cane realmente esistito, reso famoso dal film con Richard Gere nei panni del professor Parker Wilson. Hachiko accompagnava ogni giorno il suo padrone alla stazione e continuerà a recarsi in stazione per anni, anche dopo che il professor Parker Wilson era morto, colpito da un ictus. Come Hachi, Tenny non si allontana dal luogo dove ha probabilmente visto per l’ultima volta la persona che tanto ama. Un comportamento che ha commosso il personale ospedaliero.