I gatti d’appartamento a volte si impigriscono e dimostrano disinteresse ostinato per tutto, tranne che per il cibo. Servono delle strategie per stimolarlo poiché dal movimento fisico ha origine la felicità!Il tuo gatto sbadiglia anche se gli agiti davanti agli occhi il suo gioco preferito? Mugola e poi si gira dall’altra parte ogni volta che lo inviti a fare un saltino? Urge allora qualcheconsiglio per vincere la pigrizia e tenerlo sempre attivo. I rischi della mancanza di movimento, infatti, sono simili a quelli che corre l’essere umano: l’intorpidimento, il sovrappeso, la noia. Inoltre per ogni proprietario, giocare con il proprio gatto, diventa velocemente una piacevole abitudine che solidifica il rapporto con il suo micio.
Lo stile di vita del felino è, in natura, piuttosto attivo. L’aria aperta induce il gatto a una continua attività, dall’osservazione al gioco, fino alla caccia. Ma il micio casalingo può facilmente diventare pigro proprio per la mancanza di stimoli. Il gioco non rappresenta sempre una via d’uscita poiché, soprattutto con l’avanzare degli anni, perde attrattiva. E allora? Non c’è da temere: la soluzione esiste e sta nella condivisione. Far felice il gatto pigro significa invogliarlo a giocare senza abbandonarlo subito dopo, accompagnandolo in questo genere di attività, dall’inizio alla fine. Si può convincerlo a muoversi con il ricorso al cibo: si usi un semplice snack per farlo avvicinare e magari saltellare sottraendolo all’ultimo momento; oppure lo si nasconda in una scatola dentro a cui può entrare solo con un balzo. I gatti adorano trovare la soluzione ai trabocchetti e adorano ancora di più avere una ricompensa. Una volta che la curiosità del gatto è stata riaccesa, si può procedere così per qualche giorno fino a quando il suo umore, grazie al motore del metabolismo che si riaccende, non s’è ripreso. Solo dopo si può passare al gioco senza premio culinario ma da fare sempre in due, altrimenti il gatto tornerà a immergersi nella pigrizia.
Esistono innumerevoli giochi da fare con il gatto; il principio è sempre lo stesso: nascondere (davanti ai suoi occhi) l’oggetto di interesse in un posto raggiungibile solo dopo un po’ di sforzo, e quindi attendere che lui agisca per averlo, incitandolo quando si sforza.
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