Bugie e dispetti.
In effetti i gatti sanno mentire benissimo e hanno una grande faccia tosta; ma il concetto di “bugia” è difficile da applicare alla mentalità felina: un gatto non mente cerca semplicemente di affrontare con dignità una situazione imbarazzante e di farsi gli affari suoi con il massimo dei benefici e il minimo del danno. Un gatto cioè non mente per disonestà ma solo per non perdere i benefici acquisiti, cercando al contempo di approfittare di ogni situazione per aumentare il suo grado di benessere. Un’altra evidente caratteristica dei gatti domestici è la propensione al risentimento. Non sono permalosi, ma sanno manifestare assai bene il loro malcontento dovuto al fatto che li abbiamo privati di una delle necessità considerate importanti per la loro sicurezza e il loro comfort.
Per esempio, se gli imponete per motivi di salute una dieta rigida e poco “golosa”, è facile che non vi rivolga la parola o non vi guardi più in faccia.
Potrà anche succedervi di sgridare il vostro gatto per qualcosa e accorgervi che lui assume un atteggiamento apparentemente altezzoso, girandovi la schiena e non degnandovi di uno sguardo, rifiutandosi anche di rispondere al vostro più suadente richiamo. In realtà con questo atteggiamento, che si definisce di esclusione, il gatto vuole dignitosamente evidenziare il suo stato di inferiorità senza per questo apparire sottomesso: se si voltasse e vi guardasse in faccia potrebbe essere interpretato come una pericolosa sfida verso di voi così giganteschi e potenti, e se rispondesse al richiamo rischierebbe di mettere in pericolo la sua incolumità, visto che lo state guardando fisso con questi occhi così minacciosi; infine, lo scappare a nascondersi da qualche parte rappresenterebbe una resa troppo umiliante.
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