Leccarsi per il gatto non è solo lavarsi ma ha anche un significato sociale: aggrega e rilassa

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I gatti passano buona parte della loro giornata lisciandosi il pelo. Anche chi non ha troppa dimestichezza con questi animali avrà infatti stampata nella mente l’immagine di un gatto intento a fare quella che, almeno in apparenza, sembra una semplice pulizia personale, sebbene molto accurata e profonda. Tuttavia, ilgrooming, cioè questo leccarsi frequente del gatto, è molto più di una “mania” per il pulito: è un bisogno dettato da fattori psichici e sociali.

NECESSITÀ FISIOLOGICA. I gatti si leccano anche per lavarsi, ovviamente, senza esclusione di razza, colore o carattere. Persino gli esemplari perfettamente adattati alla vita domestica, attaccati all’ambiente in cui vivono e all’amico che condivide con loro il medesimo spazio, mantengono la più completa autonomia nella cura di se stessi e nella propria pulizia in particolare. Un gatto può anche lasciare che li nutriamo da mattina a sera con molta accondiscendenza, ma non amerà per nulla che ci impicciamo della sua toelettatura. Alcuni arrivano addirittura a ricominciare a lavarsi con più vigore subito dopo che noi abbiamo lavorato ore tra bagnetto e spazzole per tirarli a lucido. D’altra parte i nostri piccoli felini sono molto ben forniti da questo punto di vista. La lingua eccezionalmente ruvida grazie alla presenza di piccole protuberanze sulla sua superficie, è un efficacissimo strumento per la toeletta che permette di eliminare il pelo morto e stimolare la crescita di quello nuovo. Nelle parti del corpo in cui non arrivano direttamente con la lingua, come il muso e la testa, si aiutano, invece, con le zampe anteriori dopo averle opportunamente leccate. Ma anche i denti possono venire utilizzati per una pulizia profonda: mordendosi la pelliccia, i gatti riescono infatti a pulire pure le zone più sporche e a stimolare inoltre alcune ghiandole a produrre una particolare sostanza che rende il pelo del gatto impermeabile e lo protegge dal freddo e dal caldo. Quest’attività di toelettatura definita “grooming” a cui dedicano quasi metà della loro giornata ha dunque la funzione di mantenere il mantello pulito e integro per gli scopi protettivi che gli competono.

LA FUNZIONE PSICO-SOCIALE. Tuttavia non è l’unico motivo per cui i gatti vi indugiano tanto. Il grooming ha infatti anche un effetto calmante e una funzione sociale fondamentale che ogni gatto apprende alla nascita. La mamma comincia a leccare i suoi cuccioli nel momento in cui nascono per eliminare la placenta e per infondere loro calma e sicurezza in un momento traumatico come quello del parto. Queste prime attenzioni servono, inoltre, anche per un reciproco scambio di odori che li aiuterà a riconoscersi e ritrovarsi nei giorni e nelle settimane successive in cui i gattini (che nascono ciechi) possono contare quasi esclusivamente sull’olfatto per orientarsi. E anche successivamente, mamma gatta continuerà a dedicare molto tempo al grooming dei suoi piccoli (vedi il video in fondo al post), tanto che il cucciolo è a sua volta in grado di praticare questa attività, non solo su se stesso, ma anche sulla madre e sui fratellini già dalla terza settimana di vita, imparando a rafforzare, tramite tale tecnica, i legami affettivi. Questi rapporti sentimentali, vengono mantenuti infatti anche in età adulta nei confronti degli amici gatti, quando, sempre in virtù del grooming, i felini usano leccarsi a vicenda per scambiarsi gli odori.

TECNICA ANTISTRESS. È molto interessante notare però che questo atteggiamento ha anche un’altra funzione molto importante, ovvero quella di aiutare il nostro amico a rilassarsi, e di conseguenza a diminuire lo stress e la tensione causati da vari motivi, come lo scontro con altri gatti, una improvvisa paura, o addirittura una situazione noiosa. Prestando un po’ di attenzione al comportamento di questi animali non ci sarebbe difficile constatare che in particolari situazioni, quando un gatto è particolarmente spaventato o stressato, la sua attività di grooming aumenta fino a diventare quasi ossessiva. Questo comportamento oltre che a-finalistico rischia di diventare anche fonte di problemi pratici sia per il gatto che i proprietari se diventa frequente o costante perché la causa che genera stress nel gatto non viene rimossa. L’eccessiva ingestione di pelo può causare, infatti, occlusioni intestinali, specie se si tratta di gatti a pelo lungo. Gli esperti concordano nell’affermare che il grooming non rappresenta un semplice atto di toelettatura, ma esprime uno dei comportamenti sociali più importanti nella vita di un gatto. È stato infatti osservato che, il gatto, rafforza, tramite tale tecnica, i legami affettivi. Questi rapporti sentimentali, vengono mantenuti nei confronti degli altri amici gatti in età adulta, quando, sempre in virtù del grooming, i felini usano leccarsi a vicenda per scambiarsi gli odori. Inoltre si è dimostrato che questo atteggiamento aiuta il nostro amico a rilassarsi, e di conseguenza a diminuire lo stress e la tensione causati da vari motivi, come lo scontro con altri gatti, una paura improvvisa, o addirittura una situazione noiosa. Chi ha la fortuna di osservare gatti abbastanza a lungo, potrà certamente notare che in particolari situazioni di stress o paura, l’attività del grooming tende ad aumentare fino a diventare quasi ossessiva in alcuni soggetti. Questo comportamento, oltre ad essere a-finalistico rispetto alla causa che l’ha scatenato quando frequente o continuo, rischia di diventare un problema sia per il gatto che per i suoi proprietari, in quanto, l’eccessiva ingestione di pelo può causare occlusioni intestinali, specie se si tratta di gatti a pelo lungo. In altri termini, dovremmo sforzarci di utilizzare anche il grooming quale indicatore dello stato di benessere psico-fisico del nostro amico a quattro zampe invece di considerarla una semplice pratica di auto-pulizia o uno dei tanti modi che a volte utilizza per farci sentire “superflui”.

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