Si chima Sakae Kato, finora ha seppellito 23 gatti nel suo giardino ma si occupa di altri 41 animali che orbitano tra la sua casa e quella di un altro edificio vuoto nella sua proprietà. L’uomo vive nella zona “rossa”, ancora contaminata.
Kato lascia il cibo per i gatti selvatici in un capannone che riscalda con una stufa. Ha anche salvato un cane. Non è una vita facile la sua. Non avendo neanche acqua corrente, deve attingere a una vicina sorgente di montagna e usare i bagni pubblici.
Prima del disastro, l’uomo era un piccolo imprenditore edile ma le tristi vicende lo hanno spinto a non abbandonare Fukushima. La sua decisione di rimanere mentre altre 160.000 persone sono fuggite via è stata in parte stimolata dallo shock di trovare animali domestici morti in case abbandonate. I gatti gli hanno anche dato un motivo per rimanere sulla terra che è di proprietà della sua famiglia da tre generazioni.
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