Erano le due del mattino e Grégory Breton stava viaggiando insieme al collega Alexander Sliwa lungo il deserto del Sahara, in Marocco, quando i fari della loro jeep hanno illuminato tre paia di occhi. “Erano tre cuccioli di gatto delle sabbie”, scrive Breton. Il gatto delle sabbie è un piccolo felino diffuso nei deserti africani e asiatici, tarchiato, con coda lunga e grandi orecchie appuntite. Vive a temperature molto elevate ed è difficilissimo da scovare perché non lascia tracce o resti delle sue prede e il suo miagolio è impercettibile. Quello realizzato dai due ricercatori è il primo filmato che documenta questi felini nel loro ambiente naturale. Breton e Sliwa appartengono all’organizzazione Panthera, impegnata nella conservazione delle 40 specie di gatti selvatici nel mondo.
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