Il nome dei gatti
Oggi proponiamo una delle più note poesie di T. S. Eliot, “Il nome dei gatti”.
Per chi ha deciso, ed era ora, di adottare un amico peloso, inseparabile compagno di avventure e sempre disposto a farci compagnia in ogni momento della giornata…insomma un magnifico micio, ecco una guida alla scelta dei nomi più indicati per il nostro prossimo coinquilino. Togliamoci subito dalla testa l’idea che il nome di un animale sia assolutamente accessorio e opinabile. Non è vero. Molti credono anche che il nome dei gatti si possa decidere “a scatola chiusa”, senza aver mai visto o conosciuto il nostro “fratello” a quattro zampe… .
E ora ditemi: quanti di noi hanno un gatto? E che nome ha questo gatto? Il nome del gatto di Andrea Zanzotto era Uttino. Uttino…. Ma perché Uttino? Perché era un “Farab-Uttino”! A questa domanda risponde Eliot con la sua poesia e ci dice: potete chiamarlo Augusto, Clemente, Vittorio, Alonzo, Gionata, Giorgio, Giacomo, Vaniglia… ma non sarà MAI il nome giusto, il VERO NOME. “Ineffabile, effabile, effineffabile”. Eliot ci dice che il famoso NOME è al tempo stesso dicibile e indicibile, misterioso e limpidamente evidente, enigmatico e semplicissimo da capire. Che cosa ci mette davanti Eliot? Quale sarà il Nome del gatto? Il nome prende la sua forma nella forma del gatto. Nella sua forma pelosa, baffuta, sonnecchiante, avvoltolata e… sublime? Ed ecco quindi che chiamerete il vostro gatto con un vezzeggiativo, ad esempio, Ciccio, ma anche Cicciolino, Fiffi, Fiffolo, Uttino… e chi più ne ha più ne metta! Sanesi dice bene, “Vi sono altro che nessi fra il gatto e i nomi […] E’ di identità che bisognerebbe parlare. E non di identità fra il gatto e i nomi in genere. Di identità fra il Gatto e il Nome.” E allora credo che possiamo dire che il Nome del Gatto è il NOME che il gatto sceglie. E’ quello l’UNICO Nome del Gatto. E voi che ne dite? Lo avete trovato il nome del vostro gatto?
Il nome dei gatti.
Dare un nome a un gatto è una faccenda particolare,
Tutt’altro che uno sport da incompetenti;
Penserete che io sia matto da legare
Se vi dico che un gatto ha TRE NOMI DIFFERENTI.
Primo, il nome che la famiglia usa di solito,
Come Pietro, Augusto, Gianni o Alonzo,
Come Vittorio o Giona, Baffo o Ippolito:
Tutti nomi comuni d’ogni giorno.
Ci sono nomi più ricercati, con un suono più fine,
Come Platone, Admeto, Elettra, Astolfo,
Sia per i signori che per le signorine:
Però tutti nomi comuni d’ogni giorno.
Ma un gatto ha bisogno di un nome speciale,
Un nome esclusivo, più meritorio,
Altrimenti come potrà la coda inalberare
O sollevare i baffi o compiacere il suo orgoglio?
Di questo tipo di nomi ve ne cito qualcuno,
Come Munkustrap, Quaxo o Caricopatto,
Come Bombalorina, o Jelliloruno:
Nomi che appartengono sempre a un solo gatto.
Ma al di là di questi c’è un nome sottile,
E si tratta del nome che non indovinerete mai;
Il nome che nessuna indagine umana può scoprire:
MA IL GATTO STESSO LO SA, e non rivelerà mai,
Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
È sempre, sappiate, per la stessa ragione:
La sua mente è rapita in estatica contemplazione
Del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
Il suo ineffabile effabile
E ffineffabile
Profondo e inscrutabile singolo Nome.
T.S. Eliot
Traduzione di Roberto Sanesi