Quando si hanno un cane o un gatto, il tono della voce è fondamentale.
In realtà, questo è un atteggiamento che chi divide la propria esistenza con uno o più gatti conosce bene: vi sarà di sicuro capitato di essere intenti nella lettura di un libro o di un giornale e di ritrovarvi il micio sulla pagina, indispettito per la mancanza di attenzioni. All’università, quello del gatto sdraiato sul libro mentre studiavo era un appuntamento quotidiano. Se invece dovevo scrivere, una delle gatte cominciava a mordicchiarmi l’estremità della penna (meglio ancora, della matita: affondare i dentini nel legno era irresistibile).
Sì, perché la cosa incredibile è questa: nemmeno per un istante vi verrà in mente di mandare via il micio, ma cercherete di applicare strategie che vi permettano di continuare a fare ciò che stavate facendo aggirando l’ostacolo: scriverete con più energia se il gatto è attaccato alla penna, chiederete al vostro interlocutore telefonico di parlare un po’ col pelosetto per calmarlo, andrete a farvi un caffè se si è steso sul giornale. Perché una delle prime regole coi gatti è: mai far capire che una cosa è per voi importante. La boicotterà senza appello. Perché non avrete altra occupazione all’infuori di lui.
Fonte: PetsBlog
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